
Chi frequenta LoScrittoio sa bene che la scrittura, da queste parti, non è mai solo stile, forma o esercizio letterario. È anche — e soprattutto — un modo per interrogare il mondo. Il racconto che segue si colloca in quella zona liminale tra speculazione e immaginazione, dove la narrativa diventa veicolo per intuizioni profonde.
Non è fantascienza nel senso convenzionale, ma un tentativo di mettere in scena una domanda essenziale: e se la realtà non fosse ciò che pensiamo?
Se il nostro ruolo nell’universo fosse molto diverso da ciò che crediamo di aver compreso?
Con questo testo si apre un progetto più ampio, che proseguirà con un saggio filosofico-speculativo senza alcuna pretesa accademica, ma solo un riflessione sul rapporto tra coscienza umana, tecnologia e agenti non umani. Due testi, due piani diversi — ma forse non così distanti.
Vi invitiamo a leggere questo racconto come si guarda un’ombra in controluce: senza aspettarsi conferme, ma lasciandosi attraversare dal dubbio.