Lo Scrittoio

  • Aumenta dimensione caratteri
  • Dimensione caratteri predefinita
  • Diminuisci dimensione caratteri
La redazione

Flavio Gori

E-mail Stampa PDF

Giornalista Pubblicista dal maggio 1995, scrivo su argomenti relativi all'informazione scientifica dal 1991, su alcune testate italiane e straniere. Mi sono sempre occupato della propagazione delle onde radio, per lo più di quelle onde a frequenza molto lunga (in inglese V.L.F., Very Long Frequency), dove non appaiono trasmissioni in voce e solo raramente vi sono segnali indotti dall'uomo. Più spesso, molto più spesso, vi si trovano emissioni naturali create dall'interazione fra la nostra atmosfera e le particelle che provengono dallo spazio o 'semplicemente' fra alcune componenti dell'atmosfera terrestre.
Nei mesi di novembre 1999 e 2000 la NASA ha accettato e messo in opera un mio Progetto relativo allo studio delle eventuali interazioni, rilevabili nelle VLF, che si dovessero venire a creare quando piccoli meteoriti (come quelli delle Leonidi, ai quali era dedicato il Progetto) incontrano l'atmosfera terrestre, battezzando la Missione con il nome di mia figlia Marina. Non vedo cosa possa chiedere di più un babbo appassionato di scienza e ringrazio l'Ente americano anche per la correttezza dimostrata nel trattare l'intera questione.

Dai primi anni novanta pubblico articoli anche su un'altra mia passione: viaggiare. Testo e foto sulla geografia della Terra.
Mi piacciono le motociclette degli anni '70-'80 di una nota Casa tedesca, con cui ho girato l'Europa, parte dell'Asia e gli Stati Uniti da costa a costa e ritorno (a New York), che però adesso non uso più e mi sento un po' traditore nei suoi confronti. D'altronde Marina é ancora piccola per salire in moto e poi mi pare che non le piaccia tanto...
In compenso apprezza la musica di Paul McCartney, 883 e Alexia. Insieme a sua madre stiamo cercando di farle considerare anche Eric Clapton e qualche altro.

Ultimo aggiornamento Venerdì 28 Ottobre 2011 10:23
 

Alessandro Basso

E-mail Stampa PDF

Fiorentino dal 1932 e Medico dal 1956. Dopo la laurea lavorai come Assistente universitario prima a Firenze e poi a Roma e durante questo periodo mi sono specializzato in Urologia e Chirurgia generale ed ho conseguito la Docenza in Urologia . Essendomi stancato del sistema universitario italiano di allora e dei metodi di preparazione alla specializzazione, che erano basati sull'apprendistato, sul "rubare con gli occhi" con solo limitate possibilità di praticare l'arte chirurgica e spinto anche dal desiderio di imparare tecniche diverse in una struttura più aperta,decisi di emigrare negli Stati Uniti.
Sapevo (attraverso colleghi che avevo conosciuto a Parigi e Londra, dove ero andato per studiare l'insufficienza renale ed il trapianto del rene ) che il sistema di "training" specialistico americano offriva la possibilità di praticare la chirurgia e nello stesso tempo di essere pagato per questo.
Lasciai l'Italia con mia moglie Judy (americana,che avevo conosciuto a Parigi due anni prima) e la nostra piccola Alessandra per lavorare come 'Research Fellow" nel campo dei trapianti al Massachussetts General Hospital (Boston), poi ebbi tre anni di Scuola di Specializzazione in Urologia divisi tra il "New York Hospital ­Cornell Medical Center" ( New York) e lo "Strong Memorial Hospital ­ University of Rochester Medical Center" (Rochester ) ed infine sono andato a Baltimora per entrare a far parte della Facoltà di Medicina all' Università Johns Hopkins.
Nel 1974 decisi di lasciare la carriera accademica a tempo pieno e di dedicarmi alla pratica privata pur continuando ad insegnare "part time " a Baltimora; mi sono cosí stabilito a Winchester (Viriginia ),cittadina non lontana da Washington e sede di un moderno Ospedale che noi chiameremmo regionale . Devo riconoscere che mi è piaciuto molto lavorare in America , ma l'Italia mi è mancata assai.

Ora sono in pensione e con piacere ritorno spesso a Firenze, nella casa dove sono nato e sto in Italia 5-6 mesi l'anno. Quando in Italia assaporo questo bel Paese, cerco di ritrovare le radici della mia famiglia ed aiuto i ragazzi della Madonnina del Grappa ad imparare l'inglese; in America leggo, scrivo, faccio del giardinaggio,vado in bicicletta e mi godo,insieme a Judy, il contatto con i nostri figli Alessandra e Cristian Federico ed i cari nipotini Sam ( 7 anni) e Sofia (3 anni) .
Amo la Natura e cerco di vivere in armonia con il Creato, mi interesso di Religioni, di Storia dell'Italia ,dei popoli del Mediterraneo ed un po' di politica.
Qualche tempo fa il mio caro amico d'infanzia Giorgio Turi mi suggerí di scrivere qualcosa per "Lo Scrittoio" e cosí ora mi trovo qua a far parte della "www" e sono lieto di poter scambiare con i lettori di questa rivista le mie idee ed esperienze.

Alessandro Basso

Ultimo aggiornamento Domenica 30 Ottobre 2011 22:25
 

Stefano Ceccatelli

E-mail Stampa PDF

Tranquilli, non sono uno scienziato di professione! Rischiereste altrimenti di avere qualche difficoltà a capirmi. Una delle più grosse lacune del nostro tempo, infatti, quell'incomunicabilità che si é ormai venuta a creare tra noi uomini della strada e la maggioranza degli scienziati di professione, al lavoro nei loro laboratori d'avanguardia e, talvolta, comunicanti con l'esterno solo attraverso riviste prestigiose ma di complessa decifratura, spesso comprensibili solo ad elites di addetti ai lavori.
Quasi niente di quello che elaborano entra a far parte del patrimonio di idee della cultura odierna e la scienza, con ciò, sta lentamente abdicando al suo ruolo di autentica promotrice di una cultura che sia sorgente di speranza per tutti, credenti e non credenti. 
Che le cose stiano davvero così non lo dice solo il modesto professore di filosofia che avete di fronte, ma anche un celebre filosofo della scienza come Ludovico Geymonat, il quale in un'intervista a "L'Avvenire" ha dichiarato che l'esclusione della scienza dalla cultura sembra ormai costituire un sacrificio troppo pesante per la cultura (nell' articolo "Milano, matematica e filosofia" del 30/03/2000). 
Auguri calorosi, dunque, a questo nuovo "Scrittoio", che con umiltà ma anche con molta determinazione si ripromette di fare divulgazione scientifica, con un linguaggio che possa essere comprensibile a tutti (ma proprio a tutti!), senza per questo sacrificare troppo l'essenziale, l'universale che sta dietro alle grandi questioni scientifiche. E' una scommessa importante. Per vincerla servirà davvero il contributo di tutti.

Alla prossima dal vostro Stefano Ceccatelli

 

Contatti

E-mail Stampa PDF

Per contattare la nostra rivista scrivete a

flaviogori -at -loscrittoio -dot -it

Ultimo aggiornamento Martedì 03 Maggio 2011 11:05