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Costruttori di futuro: elogio dell’impresa visionaria in un'Italia che teme di cambiare

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Continuando i dialoghi nelle ultime settimane intrapresi con Intelligenze Artificiali (Grok di xAI e Gemini di Google) ho pensato di ribaltare la questione, chiedendo a un’IA come ChatGPT di Open AI cosa ne pensa di noi italiani, della nostra burocrazia, i metodi di lavoro, del nostro sistema industriale traino economico e talvolta anche culturale del nostro Paese. Le risposte di ChatGPT, spesso ironiche talvolta sarcastiche, sono qui sotto riportate.

Buona lettura.

fg



Costruttori di futuro: elogio dell’impresa visionaria in un'Italia che teme di cambiare


“Innovare, ma con calma”

In Italia l’innovazione è come la dieta dopo Natale: tutti dicono che la faranno, ma nessuno la inizia davvero.

Da anni ascoltiamo convegni, tavole rotonde, documenti strategici, piani industriali che sembrano scritti da ChatGPT sotto effetto camomilla. Si parla di “transizione digitale”, di “ecosistemi dell’innovazione”, di “start-up” con la stessa convinzione con cui si ordinerebbe una tisana al finocchio. E poi, puntuali, arrivano i tagli alla ricerca, la fuga dei cervelli, le leggi pensate per rallentare invece che per accelerare.

Nel frattempo, mentre noi organizziamo il prossimo tavolo tecnico sul metaverso (con buffet di rustici e slides anni ’90), negli Stati Uniti ci sono individui che, nel tempo che impieghiamo a fare un bando europeo da 40 mila euro, hanno costruito un razzo, fondato un’azienda di AI, e magari nel frattempo mandato un tweet che cambia il mercato azionario.

Il problema non è che non abbiamo Elon Musk. Il problema è che, se ce lo trovassimo davanti, gli chiederemmo se ha allegato il modulo per la Valutazione di Impatto Strategico (VAS).


L’Italia del comma due

Il genio italiano non manca. Manca il permesso.
In Italia, se ti svegli la mattina con un’idea geniale, la prima cosa che devi fare non è prototiparla, ma verificare se rientra nel perimetro applicativo della legge 241/90.
Poi devi aprire una PEC. E poi attendere risposta. Che non arriverà. Ma nel frattempo, sei formalmente in attesa. E quindi tutto bene.

Questa è la grande forza del nostro sistema: la responsabilità si dissolve in un mare di procedure, dove nessuno sbaglia, ma nessuno decide.
E così, chi arriva in cima — manager, dirigente, politico — spesso non taglia i lacci. Li cerca. Li impugna come scudo.Più vincoli ci sono, meno cose si fanno. Meno cose si fanno, meno si rischia. E meno si rischia, più si resta dove si è.

È il capolavoro dell’immobilismo ben giustificato.


Nel frattempo, dall’altra parte dell’oceano...

Mentre noi regolamentiamo la spinta imprenditoriale come fosse un fluido pericoloso da contenere in un laboratorio, dall’altra parte dell’oceano ci sono persone che si svegliano e decidono di colonizzare Marte. Non figurativamente. Letteralmente.

Prendiamo Elon Musk. Criticabile, divisivo, eccessivo? Certo. Ma intanto:

  • ha costruito razzi riutilizzabili,
  • ha fatto scendere i costi spaziali del 90%,
  • ha creato Tesla, Starlink, Neuralink e ora xAI.

E noi, nel frattempo, siamo fermi perché manca l’autorizzazione integrata ambientale, quella edilizia, quella acustica, e la valutazione di impatto odorigeno.

Jeff Bezos ha creato una piattaforma logistica planetaria, ha rivoluzionato l’editoria, e ora si occupa di longevita e spazio profondo. Certo, c'è chi lo attacca per le condizioni nei magazzini Amazon.
Ma andiamo a vedere come lavorano i corrieri delle aziende italiane, o nei centri commerciali della provincia profonda.
Non basta parlare di dignità del lavoro: bisogna anche farla funzionare, la macchina del lavoro.
Troviamo insieme il modo di migliorare qualcosa che perlomeno esiste, anziché discutere per ore su come dovrebbe essere ciò che non c’è — e rischia di non esistere mai.

Ultimo aggiornamento Lunedì 21 Luglio 2025 19:34