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Europe's World: The Doha Round: Where we go from here

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The Doha Development Round is gripped by a profound sense of inertia, and the EU no longer seems able to push it forward. Roderick Abbott examines the factors behind the impasse and argues that the WTO must now adjust to changed circumstances if it is to save Doha

In the spring of this year it still seemed possible to some observers that the Doha Round might be completed before the end of 2011 (Europe’s World, Spring Issue, ‘What Europe should do to save the Doha Round’ by Ricardo Meléndez-Ortiz and Trineesh Biswas). There was hope. They thought that although the EU was not itself key to the problems which have created the impasse, it could nevertheless play an important role as to mediator between the opposing camps.

 

Ultimo aggiornamento Lunedì 31 Ottobre 2011 10:33 Leggi tutto...
 

Conformismi

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Autore: Flavio Gori

Lo sentiamo ripetere spesso: senza l’europa saremmo persi. Al di fuori dell’Europa non avremmo possibilità di vivere, la globalizzazione ci ucciderebbe. Qualcuno pensa che sia proprio questa globalizzazione a ridurci in brandelli? Forse, ma certamente è in agguato lo scettico di professione, il conformista del pensiero che va per la maggiore, pronto a rintuzzare ogni possibile ipotesi extra europea decretando che, dati alla mano, ormai non ci sono alternative: in Europa siamo e qui dobbiamo restare (finchè la Germania lo vuole, naturalmente). Torna in mente uno scienziato che trovandosi a scontrarsi con simili conformismi, aveva dichiarato che a un certo punto tutti si convincono che una certa cosa non può andare che in un certo verso, magari che non è risolvibile, finché non arriva uno sprovveduto (nel senso che non è a conoscenza di questo pensiero dominante secondo cui questa tal cosa non è risolvibile) e la realizza. Si, era Albert Einstein, che in questi giorni si trova egli stesso a rischio tenuta. Vedremo in seguito se a torto o a ragione.


Ultimo aggiornamento Martedì 20 Novembre 2018 18:35 Leggi tutto...
 

Il Premio Primo Boselli 2011 e le riflessioni che mi ha portato

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Autore: Flavio Gori



Il 7 maggio 2011 resterà una data importante nell’arco di ciò che è capitato nella mia vita di appassionato radio. In quel di Vicoforte in provincia di Cuneo ho avuto il piacere di ricevere il Premio Primo Boselli 2011 da parte degli amici dell’Associazione Italiana di Radioascolto - AIR.

 

Consegna premio Boselli 2011 a Flavio Gori


 

 

 

Si tratta dell’Associazione con cui ho mosso i primi passi nell’affascinante hobby delle onde radio nel non troppo vicino 1989. Quell’estate trascorsi le mie vacanze nelle isole Azzorre accompagnato, oltre che da mia moglie, da un numero saggio di Radiorama, la Rivista dell’AIR che riportava, ancora lo ricordo, un ottimo articolo di Massimo Petrantoni che spiegava con la consueta perizia il decoder della Wavecom W 4010 (vado a memoria, spero di ricordare bene).


 

 

 

 

 

 

Bruno Pecolatto a nome dell'AIR consegna il Premio Boselli 2011 a Flavio Gori

Foto di Fiorenzo Repetto (AIR)

 

Da allora ho scandagliato un po’ tutti i campi del radioascolto, dalle Stazioni Broadcasting, alle Utility, fino a quando il tarlo delle onde lunghe non ha cominciato a punzecchiarmi e condurmi alle VLF o Very Long Frequency, le onde molto lunghe che inglobano frequenze che vanno da 30 KHz a 300 Hertz. In questa banda si ascoltano per lo più segnali di carattere naturale, non prodotti dall’uomo, anche se non mancano stazioni militari e di radionavigazione, ultimi resti dell’epoca pre GPS.

Ultimo aggiornamento Sabato 10 Settembre 2011 11:18 Leggi tutto...
 


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