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Il Premio Primo Boselli 2011 e le riflessioni che mi ha portato

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Autore: Flavio Gori



Il 7 maggio 2011 resterà una data importante nell’arco di ciò che è capitato nella mia vita di appassionato radio. In quel di Vicoforte in provincia di Cuneo ho avuto il piacere di ricevere il Premio Primo Boselli 2011 da parte degli amici dell’Associazione Italiana di Radioascolto - AIR.

 

Consegna premio Boselli 2011 a Flavio Gori


 

 

 

Si tratta dell’Associazione con cui ho mosso i primi passi nell’affascinante hobby delle onde radio nel non troppo vicino 1989. Quell’estate trascorsi le mie vacanze nelle isole Azzorre accompagnato, oltre che da mia moglie, da un numero saggio di Radiorama, la Rivista dell’AIR che riportava, ancora lo ricordo, un ottimo articolo di Massimo Petrantoni che spiegava con la consueta perizia il decoder della Wavecom W 4010 (vado a memoria, spero di ricordare bene).


 

 

 

 

 

 

Bruno Pecolatto a nome dell'AIR consegna il Premio Boselli 2011 a Flavio Gori

Foto di Fiorenzo Repetto (AIR)

 

Da allora ho scandagliato un po’ tutti i campi del radioascolto, dalle Stazioni Broadcasting, alle Utility, fino a quando il tarlo delle onde lunghe non ha cominciato a punzecchiarmi e condurmi alle VLF o Very Long Frequency, le onde molto lunghe che inglobano frequenze che vanno da 30 KHz a 300 Hertz. In questa banda si ascoltano per lo più segnali di carattere naturale, non prodotti dall’uomo, anche se non mancano stazioni militari e di radionavigazione, ultimi resti dell’epoca pre GPS.

Ultimo aggiornamento Sabato 10 Settembre 2011 11:18 Leggi tutto...
 

Libia: qualche riflessione, molte domande, poche risposte

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Autore: Flavio Gori

 

Nelle prime settimane del 2011 avevo deciso di dedicare un po’ di tempo a Twitter. Fino ad allora le mie incursioni su questo spazio web erano state limitate e sporadiche, ma visto l’interesse che in tanti sembravano riporvi, decisi di concedergli più tempo. Ovvero, seppure a sprazzi, circa l’intera giornata per diverse settimane.

Sotto certi aspetti devo dire di essere stato fortunato perché dopo pochi giorni arrivarono le sommosse dell’Africa Settentrionale e dal punto di osservazione dei tweet sembrava di esser nel luogo dove le cose avvenivano, dovunque esso fosse.

Un aspetto interessante, forse anche inebriante perché, come spesso riportavano tv, radio, giornali e blog, l’informazione via Twitter arriva dal produttore (chiunque e dovunque esso sia) al consumatore senza intermediazioni. Oltretutto arriva subito e non dopo un certo periodo di tempo, in quanto non ha bisogno di aspettare alcun tipo di incubazione, nè i rigidi palinsesti imposti dalle regole del information business talvolta inestricabilmente interconnesso con tutti gli altri business dei mezzi grazie ai quali viaggia l’informazione.


Sono bastati pochi giorni per vedere che quanto affermato da chi scriveva sull’Egitto e la Tunisia sembrava in effetti verificarsi, almeno apparentemente, in quanto le masse di protestanti e/o insorti scese in piazza riuscivano a coinvolgere corpi di polizia e dei vari eserciti, tanto che i presidenti di Tunisia ed Egitto furono costretti a far le valigie e tirarsi da parte. A dirla tutta verrebbe da porsi qualche domanda sulla perfino sospetta facilità e rapidità con cui le piazze hanno avuto ragione di regimi fino a poche ore prima definiti ben saldi dalle diplomazie occidentali. Oppure verrebbe da chiedersi su che tipo di intelligence tali diplomazie possono contare.

Ultimo aggiornamento Lunedì 31 Ottobre 2011 15:07 Leggi tutto...
 

Energia Nucleare: I conti non tornano

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Autore: Flavio Gori

 

 

Il disastro di Fukushima fra i tanti e gravissimi problemi che ha creato ha forse avuto il merito di rimettere al centro della discussione alcune questioni che vanno dalla pericolosità del nucleare alla non economicità del ciclo costruzione, uso, smantellamento, radioattività delle scorie di uranio nel tempo.

Al di là della questione sanitaria, pur fondamentale, di cui giustamente molti parlano in questi mesi, per spiegare il mio punto di vista anti nucleare vorrei accennare a uno degli aspetti che molto spesso viene portato come fondamentale: quello economico .

La questione economica è così forte e presente che deve essere valutata attentamente dai politici, dagli imprenditori, dai tecnici e naturalmente da coloro i quali pagano per tutti: i cittadini che pagano le tasse (che non sono il 100% di chi dovrebbe pagarle, almeno qui in Italia).

Dobbiamo però sottolineare che gli imprenditori pare siano una delle poche categorie ad avere le idee ben chiare in proposito, tanto che non hanno mai iniziato la costruzione di una centrale nucleare senza i soldi di uno Stato, nè una banca ha mai finanziato un gruppo di imprenditori a meno che uno Stato non garantisse per loro. Credo che questi due aspetti dicano già molto sul ritorno economico che una centrale nucleare garantisce in confronto alle spese che richiede.

Ultimo aggiornamento Lunedì 31 Ottobre 2011 15:09 Leggi tutto...
 


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