
Autore: Flavio Gori
Il disastro di Fukushima fra i tanti e gravissimi problemi che ha creato ha forse avuto il merito di rimettere al centro della discussione alcune questioni che vanno dalla pericolosità del nucleare alla non economicità del ciclo costruzione, uso, smantellamento, radioattività delle scorie di uranio nel tempo.
Al di là della questione sanitaria, pur fondamentale, di cui giustamente molti parlano in questi mesi, per spiegare il mio punto di vista anti nucleare vorrei accennare a uno degli aspetti che molto spesso viene portato come fondamentale: quello economico .
La questione economica è così forte e presente che deve essere valutata attentamente dai politici, dagli imprenditori, dai tecnici e naturalmente da coloro i quali pagano per tutti: i cittadini che pagano le tasse (che non sono il 100% di chi dovrebbe pagarle, almeno qui in Italia).
Dobbiamo però sottolineare che gli imprenditori pare siano una delle poche categorie ad avere le idee ben chiare in proposito, tanto che non hanno mai iniziato la costruzione di una centrale nucleare senza i soldi di uno Stato, nè una banca ha mai finanziato un gruppo di imprenditori a meno che uno Stato non garantisse per loro. Credo che questi due aspetti dicano già molto sul ritorno economico che una centrale nucleare garantisce in confronto alle spese che richiede.