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Lo sport più bello finisce in fuorigioco

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Autore: Stefano Ceccatelli

Vorrei segnalare un libro che, a parer mio, aprirebbe gli occhi su molti aspetti della società attuale e aiuterebbe a porsi in maniera più consapevole nella società e ad essere meno succubi di quanto i media ci propongono.

Scrivo queste note con un certo rimpianto perché sono sempre stato un amante di quello che considero, anche per averlo praticato con passione, lo “sport più bello del mondo”.

Il libro si intitola Fuorigioco. Mezzo secolo di scandali sportivi, e ne è coautrice Sara Colzi, che lo ha presentato ieri a Sesto Fiorentino nell’ambito del convegno Sport e Salute, patrocinato dal Coni e dalla Regione in collaborazione con la Lilly e con l’Associazionismo Sestese, e che ha visto la partecipazione di tanti studenti, insegnanti, medici, campioni dello sport. Faceva gli onori di casa il Sindaco di Sesto Fiorentino.

 

 

Sara Colzi è stata un’atleta della squadra nazionale di calcio femminile e attualmente è allenatrice. Il libro è il frutto della sua tesi di laurea e dell’amicizia con personalità ben addentro al mondo del calcio professionistico, come ad esempio Carla Beatrice, la figlia del famoso mediano della forte Fiorentina degli anni ’70, morto a soli 36 anni per una grave e “sospetta” patologia.

Beatrice era solito raccontare in famiglia, e proprio di questi episodi è infarcita la lunga intervista che sua figlia ha concesso a Sara Colzi, che “se non prendeva la flebo, perdeva il posto in squadra”. E stranamente, molti giocatori di quella forte Fiorentina, sono morti prestissimo, sui 50 anni, da Saltutti a Mattolini, da Longoni a Ferrante, di tumore o leucemia, quasi come se le sostanze dopanti assunte avessero creato una sorta di timer interno al loro organismo.

Il libro racconta i casi dei rei confessi, come Signorini e Borgonovo, fino alle testimonianze più recenti di Fabio Cannavaro, per non parlare delle sette autobiografie scritte dal calciatore Carlo Petrini, calciatore del Milan e del Torino negli anni ’60 - ’70, che non si è mai visto querelare da nessuno per diffamazione.

Carlo Petrini è stato forse il primo calciatore, insieme a Ferruccio Mazzola (della mitica Inter di Helenio Herrera) a informare che la pratica del doping dilagava nel calcio già a partire dagli anni ’60.

Ma il caso più eclatante è quello della mitica Juve degli anni ’90, che stravinse scudetti e champions league a iosa: Agricola e Giraudo, rispettivamente preparatore atletico e DS di quella squadra, furono i primi a subire un processo per doping, visto che negli anni precedenti, una legge sul doping non esisteva. Il processo di primo grado vide la condanna dei due a 1 anno e 10 mesi. Ma i due ricorsero in Appello e vennero prosciolti. La Cassazione ristabilì la verità e condannò definitivamente Agricola e Giraudo a una pena esemplare. Solo che…era passato ormai troppo tempo, e il grave reato commesso fu prescritto!

Un libro come si vede che non parla solo di calcio ed aiuta a riflettere sui tanti e gravi problemi (la giustizia ma anche il doping: un’indagine attendibile effettuata fra i nostri diciassettenni ci dice che il 46% non lo ritiene una scorrettezza “grave”) che attraversa il nostro amato paese.

Colzi Sara- Carotenuto Mario- Pagnini Simone, Fuorigioco. Mezzo secolo di scandali sportivi. Romano editore

Ma si vedano anche le nemerose pubblicazioni di Carlo Petrini, tutte edite da KAOS editore

Ultimo aggiornamento Domenica 27 Novembre 2011 18:58