Lo Scrittoio

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Note autunnalmente estiveggianti: felici per legge

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felici per legge (anche se per altri premia di più la paura)


a metà agosto 2012 il TG2 con un servizio da pechino del corrispondente paolo longo, riporta che fino alla fine dello svolgimento del congresso del pcc, al termine del 2012, in cina non si potranno pubblicare notizie negative.

una notizia che ha fatto sobbalzare e indignare molti di noi, perché sembra che per il governo di pechino si possa raggiungere il controllo sociale con le buone notizie e non con  la paura (stranieri, spread, mercati, agenzie di rating, zingari…), che in altri paesi è da qualche anno perseguita. eppure abbiamo studiato tanto anche qui prima di scegliere questa strada! il tempo sarà un buon giudice.

 

una volta scrollata di dosso l'emozione e cercando di ragionare senza l'astio che contraddistingue il rendersi conto che qualcuno ha scelto una diversa soluzione che potrebbe avere migliori risultati di quella da noi scelta, dirò che lo vedo semplicemente come un diverso evolversi della cultura del potere, una conferma che il pensiero unico è il riferimento a cui bisogna tendere. qualunque forma esso abbia e che sarà diversa a seconda dell'area culturale a cui si presenta, anche se di primo acchito potrà sembrare del tutto diverso. un po'come un arcipelago, le cui isole non sono poi così isolate come può in un primo tempo sembrare, ma sono tenute insieme nel profondo del mare da una terra comune, che nei nostri casi è la volontà di mantenere il potere.

nel caso cinese siamo però un po' più avanti, mi pare. siamo al punto in cui chi non si adegua alla richiesta del potere deve spiegarne il motivo, che come tale, potrà esser causa da una parte di repressione e dall'altra motivo di studio e di esperienza da utilizzare per far si che altri non potranno trovare un motivo simile di opposizione. non è una novità assoluta ma vale sempre la pena di rifletterci: l'opposizione crea armi che saranno usate dal potere per la repressione della stessa.

uno strumento in più per raggiungere l'assenso di massa, riducendo al minimo il dissenso e introducendo un ulteriore aspetto, la derisione. anzi, peggio: l'autoderisione, per cui chi ne fosse suo malgrado 'colpito', tenderà a nasconderlo per quanto potrà.

un po' come accade ora per chi, da noi e in questi mesi, pur avendo avuto assai ridotto il suo potere d'acquisto, cerca di nasconderlo. come fosse una sua colpa, una cosa di cui vergognarsi fino ad arrivare al suicidio, anzichè rivendicare le responsabilità di chi siede in vari consigli di amministrazione e che, al contrario e per apparente paradosso, vede aumentare la sua ricchezza ancora a scapito delle classi meno protette, col risultato di vedere allargarsi la forbice tra chi è ricco e chi no, sempre e solo a spese di quest'ultimo. che, per ora, tende a tacere. come si vergognasse di esser vittima di azioni altrui, anziché chiederne conto.

lo strumento prima tratteggiato potrà ulteriormente dividere i vessati, inserendosi nella via di abituarli a un altro passo indietro, nel rinunciare a un ulteriore aspetto della loro qualità della vita.

un mezzo molto potente per arrivare a un livello di mera sopravvivenza, riducendo in proporzione le capacità di difesa culturale, economico e, a cascata, di molto altro.


questo livello sarà considerato sufficiente finchè i vessati saranno utili a qualcosa che vada a vantaggio del potere.

quando non ci sarà più alcuno scopo per tenere in vita queste persone, saranno lasciate a se stesse in nome di quello che a quel momento sarà considerato importante e fondamentale, come in questi mesi è lo spread. e tutti quelli non direttamente invischiati nel problema, saranno d'accordo nell'abbandonarli perchè cosí essi potranno mantenere e forse migliorare il proprio livello di vita.

nella crisi successiva, sarà la volta di coloro che nella crisi precedente si trovavano (o stavano per trovarsi) nel penultimo gruppo di vessati e quelli appena sopra all’ultimo livello, faranno lo stesso con loro e via di questo passo fin quando resteranno solo uno o due livelli di potere a contendersi la vittoria finale.

alla fine della guerra decisiva, chi vincerà potrà finalmente regnare sulla terra, a quel punto resa un enorme deserto.

il che sembra l'obiettivo dei cosiddetti poteri forti (che tali sono, solo per la vigliaccheria - declinata con varie sfumature - del 95% della popolazione del mondo, che sperando di raccattare qualche briciola dal tavolo dei ricchi, accetta di subire soprusi di ogni genere).

i consulenti del potere - spesso appartenenti al gruppo dei vessati (ma rampanti) - hanno da tempo capito questa disponibilità degli ultimi, penultimi e terzultimi, offrendo ai vessanti gli strumenti per continuare a sottomettere chi accetta di esserne oggetto, riducendo il numero dei meno ricchi e assimilando le loro vite a quelle dei sempre più poveri in modo che i più ricchi siano sempre più ricchi. dei loro studi hanno informato i loro padroni, aspettandosi qualche più o meno succoso zuccherino, puntualmente arrivato, riuscendo a creare, nel contempo, una condizione di bisogno nei poveri, certamente di cose inutili ma appariscenti, da cui si esce - se si esce - rarissimamente. ciò contribuisce ad assicurare il supporto al potere da parte di chi non lo possiede, sia dal lato economico che culturale. dato discriminante.


chi pensa che tutto questo sia una fantasia di una mente tendente alla depressione e/o al dietrologismo complottista, farà bene a deridere questa esposizione, continuando la sua vita di sempre.

tutti gli altri è necessario che si attrezzino, prima di tutto culturalmente, per opporsi alla marea che ci sta investendo da tempo.

 

colgo l'opportunità per informare che ho intenzione di proporre per i programmi delle prossime elezioni politiche una temperatura estiva non più alta di 30° con un'umidità che non ecceda il 50%. ho già alcune trattative con un paio di partiti. con ogni evidenza sono assi nella manica che mi permetteranno di avere molti voti e di conseguenza una buona poltrona in ambito ministeriale. me lo sento.





censure (monodirezionali)


http://www.repubblica.it/mobile-rep/d/2012/08/11/news/piccole_storie_non_solo_cinesi_tutti_felici_un_ordine-40651506/

(l'articolo di repubblica che riporta la notizia dalla cina ma non link di approfondimento/conferma)



http://news.centrodiascolto.it/video/tg2/2012-06-19/estero/la-censura-imperversa-cina

Ultimo aggiornamento Sabato 01 Settembre 2012 13:12