La mia vita da Milanese di nascita diventa sempre piú di Irlandese di adozione.
Da quando sono atterrata in questo Paese, mi sento come se avvessi cambiato dimensione, come se una astronave aliena mi avesse portato su un altro pianeta.
Ogni volta che mi vengono dubbi, qualcosa mi da certezza. Ogni volta che sento di avere dei meriti, qualcosa mi riporta con i piedi per terra. E la mia vita quotidiana si trasforma sempre piú e magicamente in una incredibile avventura.
20 Agosto 2001
Mi hanno proposto di fare da guida ad un gruppo di persone interessate a visitare i luoghi di San Colombano. Sono contenta di accettare, perché anche a me interessa quel personaggio, e so che é conosciuto piú in Italia che nella sua madre Patria. Ora devo organizzarmi per il viaggio, fare qualche acquisto, ma soprattutto cercare, tra il materiale che mi sono portata dall’Italia, qualche testo italiano sulla storia Irlandese, visto che ancora il mio Inglese non é sufficiente per leggere con dimestichezza e rapidita’, senza aver bisogno di consultare un vocabolario.
San Colombano, dunque, nacque a Navan, studió a Bangor e in seguito sull’isola di
Cleenish, sul lago di Erne, poi peregrinó attraverso l’Europa fino a raggiungere Milano e in seguito stabilirsi a Bobbio.
Per ora, non so altro, ma sono certa che impareró molto!
24 Agosto 2001
Abbiamo lasciato l’albergo di Dublino per dirigerci verso Bangor, dove sembra essere custodito il libro in cui il nome di San Colombano apparirebbe solo in quanto alunno del famoso San Sinell, a Cleenish, che lo invió da San Comgall, allora abate di Bangor (VI secolo).
Con il gruppo non posso fingere di conoscere il posto ... in effetti non so neppure di che chiesa si tratti. Chiederó a qualcuno quando arriviamo.
Arrivati a Bangor, mi rendo conto, che la chiesetta piú antica, potrebbe essere quella che cerchiamo. Parcheggiamo il pullman proprio davanti al cancello, ed entriamo per cercare il famoso libro.
La chiesa é aperta, ma non c’é nessuno. Racconto ai miei “pellegrini” quello che ho letto sul soggiorno di San Colombano a Bangor é molto vago, comunque! Intanto, appare un custode, che sembra alquanto incuriosito della presenza di cosí tanti visitatori. Non gli era mai accaduto, e, in verita’, non ha alcuna notizia per noi, né é a conoscenza di testi antichi.
Apprendiamo, con nostra sorpresa, che detto libro, insieme agli altri manoscritti relativi a San Colombano e ai suoi monaci al seguito, vennero trasportati da loro stessi al Monastero di Bobbio e sarebbero ora custoditi nella Bibioteca Ambrosiana di Milano.
La notizia causa un certo disappunto, ma io penso che sia molto divertente: queste persone vengono da Bobbio per visionare un testo importante per la storia del loro Paese, e invece scoprono che potevano solo prendere il treno ed andare a vederselo in Arcivescovado a Milano!
Mentre sto per far risalire i miei clienti, mi sento chiamare con una vocina: - Rosaria!
Cosa ci fai qui? – si tratta di Bianca, la ragazza dai capelli rossi!
Ci abbracciamo come se ci conoscessimo da una vita ...
Mi spiega che si trova a Bangor per lo stesso nostro motivo, in quanto sta cercando di capire se ripercorrendo le tracce di San Colombano, puó ritrovare i nomi di qualche suo antenato! Interessante, chissá perché é cosí convinta di questo!
Le spiego che la nostra prossima tappa sará Cleenish Island, ma non sembra essere interessata a seguirci! Cosi’, ci salutiamo nuovamente e le nostre strade si separano.
25 agosto 2001
La nostra meta oggi é dunque Cleenish. Non sono riuscita a trovare nessuna indicazione al riguardo, fuorché la posizione approssimativa sulla strada, tra Enniskillen e Cavan.
Passata Enniskillen, chiedo all’autista di fermarsi alla prima Stazione di Servizio, per chiedere indicazioni. L’anziano proprietario mi spiega brevemente, mentre guarda il pullman e scuote la testa. Mi chiedo come mai!
Al primo incrocio, prendiamo una strada secondaria ... il cartello segnala “Cleenish Island” seguito da un disegno con tre anatroccoli. Speriamo in bene!
La strada da asfaltata diventa sterrata, e man mano proseguiamo si fa sempre piú stretta. A quel punto, comincio a temere ci sia qualcosa che non quadra. Chiamo l’ufficio, per chiedere delucidazioni alla ragazza che ha organizzato l’itinerario. é occupata, ma mi richiamera’. Bene!
Intanto il pullman arriva ad un ponticello di metallo, e l’autista si ferma e scende per calcolare se ce la puó fare! Che simpatici questi Irlandesi, invece di prendermi a sberle, visto che come guida avrei dovuto saperlo, si mette a ridere fino alle lacrime, poi finge di essere preoccupato, per farmi sentire in imbarazzo!
- Pensi che ce la facciamo?- dice asciugandosi gli occhi – Beh!, Io ci provo – e continua – a occhio e croce direi che dovrebbe reggere il peso!-
Non posso che stare alle sue decisioni – se te la senti – dico preoccupata – andiamo avanti, tanto non é che abbiamo molte alternative. E poi? Come invertiamo la rotta?- e lui mi tranquillizza – quando siamo di lá ci penseremo! –
I miei passeggeri sono seduti e ammutoliti. Trattengono il fiato, mentre lentamente ci infiliamo nel ponticello.
Ancora pochi centimetri .... e, ce l’abbiamo fatta! E tutti applaudono il nostro eroe al volante, che si é gettato nell’avventura!
A pochi metri dopo il ponte, la stradicciola finisce. Le mie istruzioni dicono che ci dovrebbe essere una parrocchia ... ma qui vedo solo anatre, cigni e qualche mucca che ci osserva esterefatta! Non aveva mai visto niente di simile, immagino!
Finalmente troviamo un contadino, che smette di lavorare il terreno e, appoggiandosi al manico della vanga, ci guarda senza parlare!
Dopo qualche minuto di riflessione, offre all’autista l’opportunitá di invertire la marcia, entrando in uno dei suoi campi. Gli stringiamo la mano con gratitudine e decido di far scendere i passeggeri, condurli da qualche parte verso una riva del lago e intrattenerli con un sermone, inventato lí per li’, per giustificare quanto importante doveva essere quel luogo, per rischiare cosí tanto per arrivarci!
Intanto il telefono squilla. Rispondo, e, prima che io possa cominciare ad insultare la ragazza dell’agenzia, per averci mandato in quel posto impraticabile, lei mi urla nell’orecchio – nooo, non andate giú per quella strada ... altrimenti rimanete incastrati nel ponte! – allora rispondo con calma – giá fatto, grazie! – e interrompo la telefonata!
Alla fine, tutto é andato liscio, sono persino riuscita a farli commuovere, raccontando loro di quanto triste deve essere stato il nostro giovane San Colombano, di trovarsi in quel posto sperduto e umido, lontano dalla sua famiglia, e forse con poco o niente di cui cibarsi!
Insomma, diciamo che sono riuscita ad offrire ai “pellegrini” una esperienza emozionante, quasi straordinaria!
28 Agosto 2001
Oggi si rientra a Dublino, dove il parroco ha organizzato un incontro con l’arcivescovo Irlandese. Con mio stupore, sembrano essere vecchi amici ... si erano conosciuti in Italia, durante una inaugurazione di una lapide, a ricordo del nostro santo ... e l’arcivescovo mi rivela di aver vissuto molti anni a Roma, che spiega la sua conoscenza della lingua.
Siamo stati tutti invitati a cena nell’ex seminario - oramai non ci sono piú seminaristi in Irlanda – ci spiega una guida!
Considerando gli abusi avvenuti nell’ambito dei conventi e orfanotrofi Irlandesi, non mi sembra poi cosí negativo che nessuno voglia piú fare una carriera come religioso cattolico.
Chissa’, se la Chiesa sará mai in grado di cambiare in modo positivo, ispirandosi ai messaggi di Amore universale, invece di soggiogare e spaventare i fedeli, minacciandoli di finire in un ipotetico Inferno.
Tutti gli Irlandesi, che hanno avuto il coraggio di confidarmi le brutture della loro infanzia di torture ed abusi, credo siano perfettamente consapevoli che l’Inferno era quello in cui sono cresciuti, e che nulla di peggiore potrebbe mai capitare loro dopo la morte!
Non ho dubbi che abbiano ragione!
29 Agosto 2001
Che tristezza questo addio al gruppo ... tutti gli imprevisti di percorso ci hanno fatto diventare amici!! Dal canto mio, sono piuttosto stanca, ma soddisfatta! All prossima!
30 Agosto 2001
La stagione dei gruppi turistici é ormai terminata. Ora, varrebbe la pena che passassi l’inverno a studiare, per poter riprendere questo lavoro durante la prossima stagione estiva.
La paga non é male, e mi permettere di vivere dove voglio, quindi ad Aran, per la maggior parte dell’anno.
Intanto, potró permettermi di pagare l’affitto, riscaldarmi, e costruire le basi di una societá di alghe con tutta calma, anche investendo in ulteriori ricerche scientifiche.
31 Agosto 2001
Ritornare sull’isola, dopo giorni di viaggio sulla terra ferma, diventa sempre piú un ritorno a casa, al mio “rifugio”.
A pochi chilometri dalla mia piccola abitazione, qualcuno ha messo in vendita una casa: quattro stanze, corrente elettrica senza monete, persino una lavatrice ed un asciugatore! Voglio parlare con i padroni per capire se sia possibile affitarla, in attesa che trovino un compratore!
Busso alla porta, e mi presento. Nel varcare la soglia, avverto una sensazione di calore accogliente, come se una forza invisibile mi avesse abbracciato! Speriamo che accettino. Nessuna obiezione, e l’accordo é fatto!
3 settembre 2001
Il trasloco non é durato molto. Un paio di viaggi con il furgone, e tutti i miei possedimenti sono ben sistemati sotto il nuovo tetto.
Sistemare i libri, le foto, i documenti ... e i pochi altri oggetti personali, mi fa riaffiorare alla mente ricordi vicini o lontani, belli o angoscianti, sono ora parte del mio patrimonio personale ... che per me ha un valore immenso!
4 Settembre 2001
Oggi, chiedo alla Eircom di traslocare la linea telefonica. Speriamo non ci voglia troppo tempo, altrimenti potrei avere problemi a connettermi in internet per lavoro.
11 Settembre 2001
Cahal ha appena installato la nuova linea telefonica .... mi dice scherzando che sono il suo miglior cliente ... e ci facciamo una risata!
15 Settembre 2001
Mando una email a Cinzia e Laura per metterle al corrente sui miei cambiamenti. Cinzia mi invita ad iscrivermi ad una chat line, cosí non dovremo spendere troppi soldi al telefono. Non so di cosa si tratti, ma le istruzioni per registrarmi sono piuttosto semplici. Se poi posso risparmiare, meglio ancora!
Il motore di ricerca é Yahoo, e l’iscrizione prevede un nome di fantasia. Ora, appaio immediatamente in linea!
Cinzia si collega ... e, dopo tanto tempo, possiamo conversare estensivamente senza preoccuparci della bolletta! Che meraviglia!
17 Settembre 2001
Questa, che chiamano “chat line”, sembra essere una specie di luogo dove si incontrano virtualmente persone ansiose di trovare “l’anima gemella”.
In linea di principio, non ci trovo nulla di pericoloso o malvagio, quindi, decido di dedicare anch’io un pó di tempo a valutare le offerte!
20 Settembre 2001
Da giorni, non faccio altro che rispondere a messaggi sulla chat line. La mia coscienza mi dice che é una perdita di tempo, ma sono attratta dalla potenziale opportunitá di socializzare.
Un personaggio mi colpisce particolarmente ... e cominciamo a scambiarci confidenze.
é un musicista tradizionale di origine Inglese. Non nasconde il suo nome: Dave, e si presenta con entusiasmo.
Non credo ci sia nulla da temere, e finisco per accettare di incontrarlo.
L’appuntamento é per dopodomani, in un pub di Galway, dove Dave suona e canta con un gruppo. Non gli ho ancora chiesto che lavoro fa, ma mi sembra una persona regolare ... e mi lascio convincere dalla prima buona impressione!
22 Settembre 2001
Arrivo al porto con anticipo, e mi soffermo davanti alla casa dove in passato incontrai il pescatore solitario. Nessuna luce all’interno, e l’ingresso mi sembra un pó trascurato. Chissá se sta bene!!
Improvvisamente, auto e biciclette affollano la strada! Il traghetto é sempre un evento in questa piccola isola, e, da quando vivo qui, anch’io sembro considerarlo tale!
L’attraversata é tranquilla e, guardando l’isola allontanarsi all’orizzonte, non posso fare a meno di chiedermi se l’avventura che sto per affrontare non sia una cattiva idea!
All’arrivo al Centro Commerciale di Galway ... incrocio Hilary, che di fretta si arrampica sulla scala della sua torre! - Aspetta un attimo – mi dice – torno subito! Allora, mi siedo sulla panchina e attendo i suoi tempi.
Hilary estrae dalla tasca la sua chiave medioevale, apre l’uscio e sparisce all’interno per qualche minuto. Poi esce ancora, chiude gentilmente la porta e appende il cartellone sul quale sono segnati alcuni appuntamenti. Alcune caselle sono vuote, nel caso qualche passante sia interessato ad una “previsione della fortuna” all’ultimo minuto!
Una volta terminata la “routine” di apertura, mi invita a salire per una tazza di caffe’! Ringrazio e la raggiungo.
Hilary, sorridendo, mi chiede se ci sono novita’! Per qualche secondo, mi fissa negli occhi ... e poi mi dice “dimmi!”
é impressionante quanto sia riuscita a carpire che avevo un piccolo “segreto” questa volta. Decido quindi di raccontarle di Dave.
- Mmh – borbotta – io credo che nelle chat line non ci si trovi nulla di buono – continua - ci sono disperati e a volte anche malviventi – ma quando lo capirai, potrebbe essere troppo tardi!
Le prometto che staró attenta, e le auguro buona giornata!
Hilary mi osserva mentre mi incammino verso l’uscita ... e mi sorride il suo arrivederci!
Il pub di Galway é nella periferia della cittá ... ha appena aperto, ma il gruppo di musicisti non arriverá fino alle 9 di sera, cosí decido di andare nel mio Negozio di Libri preferito per fare qualche acquisto. Vorrei conoscere di piú sulla Storia di questo mio Paese adottivo, soprattutto quella misteriosa del periodo tra il megalitico e l’arrivo di San Patrizio nel V Secolo.
Ho trovato un testo che traduce dal Gaelico le leggende piú antiche, tradotto da una certa Lady Gregory. Me ne aveva parlato Pat, e sono certa che mi aiuterá a capire le origini piú remote degli Irlandesi.
La giornata é asciutta, e il clima mite, cosí decido di sedermi su una panchina del parco, ed immergermi nella lettura.
Alle 6 del pomeriggio, il parco si riempie di mamme con bambini, e faccio fatica a concentrarmi sulla mia lettura, cosí alzo lo sguardo e osservo le persone intorno.
Ho la sensazione che qualcuno mi stia osservando alle mie spalle, cosí mi giro e mi ritrovo faccia a faccia con il tipo, Bill, mi pare si chiami, che incontrai tempo fa nel pub.
Lui mi saluta con calore, come se fossimo amici intimi di lunga data. Io accenno il mio saluto con un movimento del capo, e ritorno alla mia lettura.
Ed ecco che Bill si siede accanto, e comincia a farmi commenti sul tempo, classica scusa, e poi passa alle domande sul libro che sto leggendo!
Alla fine, la conversazione non é cosí noiosa, anche se Bill sembra essere interessato piú all’ingegneria che alla storia, ma conosce a memoria molte poesie antiche, e questo lo rende decisamente interessante, rivelando di lui un aspetto alquanto romantico, che non guasta!
Mi congedo, e gli comunico che ho un’appuntamento. Prima di lasciarmi, insiste per ottenere un numero di telefono e, giusto per rendere piú spiccio l’addio, glielo comunico a voce, mentre lascio il parco a passo spedito.
Arrivo all’appuntamento con un ora di anticipo, ma decido di restare per poter occupare un posto a sedere, cosa piuttosto rara nei Pub Irlandesi.
Rapidamente, il pub si affolla di gente e tutti sono gentili e sorridenti. Mi sento molto rassicurata.
Dave, e gruppo musicale, finalmente arrivano con i loro strumenti. Comprendo che Dave suona la chitarra e altri strumenti a corde, perché li estrae dalle custodie, li accorda e li appoggia dietro la sua sedia. Cosa faccio? Attendo che finiscano la loro performance e poi mi presento a Dave, oppure mi butto ora? Meglio aspettare e vedere come si mettono le cose.
La musica tradizionale dal vivo mi da sempre una certa emozione e sono contenta di essere venuta, ma Dave non sembra avermi riconosciuto, forse ho capito male! La foto pubblicata in internet doveva essere di almeno vent’anni prima, ma sono certa che sia lui. Attendo ancora.
Al primo intervallo, mi avvicino e mi presento: - sono Rosaria, ricordi? – accenno timidamente – Certo – mi risponde – l’avevo sospettato .. Piacere! –
Rimango perplessa e sono un pó delusa dal suo comportamento. Magari anche lui si aspettava una donna diversa. In ogni caso, tra tutti gli estranei che affollano il locale, in verita’, questo Dave é l’ultimo con cui vorrei avere qualcosa a che fare.
Piuttosto freddo e un pó arrogante, appare anche decisamente trascurato esternamente.
Il messaggio negativo sembrava essere chiaro, ma il mio orgoglio non vuole arrendersi!
Alla fine della serata, é giá tardi, ed io mi rendo conto di non aver prenotato una camera in cui dormire, visto che il prossimo traghetto per l’isola partirá domattina!
Dopo avermi pressoché ignorato per tutta la durata della performance, Dave mi chiede – Vuoi venire a casa mia? Ho una camera da letto di riserva.
Non ha senso quello che decido, ma accetto l’invito.
La sua casa si trova nel mezzo della campagna. é vecchia e sporca, ma ancora sono decisa ad accettare. -Ti faccio vedere la camera da letto per gli ospiti – mi dice precedendomi sulle scale – in alternativa – prosegue – puoi dormire con me –
Non rispondo e lo seguo.
Questa é la mia camera – dice mentre spalanca una porta scricchiolante. Mi affaccio alla soglia e mi sento mancare. Nella camera non ci sono mobili, solo cartoni pieni di abiti vecchi, libri strappati, un vecchio letto con un piumone sporco arrotolato sul lato ... e un odore misto tra muffa e sudore.
Se questo non ti va bene – mi dice Dave osservando il mio sguardo disgustato – l’altra camera é laggiu’! – e prosegue – non c’é la porta e non ho altre coperte, ma non é male. La scelta é difficile, ma ovvia, tanto é ubriaco fradicio e come tocca il cuscino si addormenta. Ovviamente, l’unico cuscino sul letto si trova sotto la sua testa e per tenere le distanze, mi sistemo in bilico sull’estremita’ del materasso, ma non ho il coraggio di scappare!
La mattina seguente, scendo per una tazza di caffé prima di ripartire.
Devo dire, che la cucina, rispetto alla camera da letto, sembra molto piú accogliente! Non ci sono tazze pulite, cosí decido di lavare un pó di piatti accumulati nel lavandino, e dopo un ora, ecco Dave apparire alla soglia.
Quando non é ubriaco, Dave sembra essere piú socievole, cosí decido di restare, e lasciare che il resto della giornata possa serbarmi sorprese, quanto meno piú piacevoli e positive del primo impatto.
Tornando verso il porto, cerco di non pensare troppo al mio comportamento assurdo. Come mi giustifico? La solitudine mi ha reso piú disperata di quanto mi fossi resa conto, ma ancora non voglio mollare questa pseudo opportunitá di avere una relazione.