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Il 10%

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Prendendo esempio dall’elezione del sindaco di Sesto Fiorentino, contrario a inceneritore e pista parallela di peretola, la cittadinanza di quel paese per raggiungere l’obiettivo finale non deve lasciare il sindaco a lottare da solo contro queste opere costose, inutili e rischiose per ambiente e salute e i poteri economici che le difendono.

Per agire in maniera politicamemte convincente e mediaticamente rilevante, é necessario costituire un gruppo che rappresenti almeno il 10% della popolazione, operando in modo che facciano altrettanto gli abitanti degli altri comuni della piana fiorentina, per lottare al meglio contro chi da anni ci impone costosissime strutture che non rappresentano, né tantomeno difendono, il bene comune.

Obiettivo fondamentale del gruppo è quello di proporre uno sviluppo economico che si basi sul miglioramento dell'ambiente e della nostra salute.

 

Quello che proponiamo, non é dunque solo un gruppo di pressione, ma un cambio di paradigma politico, economico, ma prima di tutto culturale, che ci porti a realizzare solo quelle opere in linea con il miglioramento dell'ambiente e della salute pubblica.

Ne consegue che chi su questo territorio proporrà opere che dopo verifica istituzionale si riveleranno rischiose per ambiente e salute pubblica, dovrà pagare penali anche se non verranno realizzate.

Tali penali saranno pari alle spese necessarie per bloccare quelle opere, più il 10% che sará utilizzato per studi e ricerche in vari settori non inquinanti.

In nessun caso sarà il nostro comune a pagare penali per non aver realizzato opere a rischio inquinamento.

10% potrà interessarsi di questioni ancora aperte, come il risultato del referendum sulla gestione pubblica dell'acqua, che dal 2011 giace dimenticato dalla politica locale e nazionale, che in questo modo disattendono una regola fondamentale della democrazia.

E’ proprio agli argomenti oggetto di quel referendum che ci sentiamo più vicini e così ci auguriamo di avere con noi chi allora votò 4 si, dimostrando attenzione e interesse per il miglioramento dell'ambiente in cui viviamo.

A chi vuole far parte di 10% chiediamo passione, perseveranza e competenze, con le quali mettere in atto le forme di resistenza e contrattacco, necessarie per contrastare un sistema antitetico rispetto alla qualità del nostro futuro.

Il 10% della popolazione mondiale ha finora imposto la sua visione economica, finanziaria e ambientale al restante 90%. Noi vogliamo capovolgere il sistema a vantaggio del 90% della popolazione e di tutto il pianeta.

Salvaguardia dell’ambiente e della salute: qualcosa che già esiste in natura, ma che - complice la sottocultura che domina il pianeta, non sempre si riesce a percepire.

Ognuno può fare la sua parte nella sua zona, quella che conosce meglio: studi, ricerche e messa in atto a livello locale, con le varie specificità (agricole, turistiche, culturali, industriali). Peraltro questo tipo di azioni sono già in atto in varie parti d’italia e del mondo.

Mettere in rete queste aree sarà come unire quei punti nei giochi enigmistici, che già formano un oggetto conosciuto ma che non si comprende fino a quando non si uniscono i vari punti di cui è composto, lasciando perdere quelli che servono solo a confonderci e nascondere quelli utili alla realizzazione del disegno.

Dobbiamo imparare a riconoscere e usare solo quelli utili alla realizzazione del bene comune.

 

***

In questa fase della politica italiana ho pensato che si debba trovare un punto primario d'incontro tra chi, come il sottoscritto, non si riconosce in alcuno dei partiti che siedono in parlamento, o nei pressi. Il punto alla base di tutto, su cui poggiare il nostro futuro, l'ho individuato nel miglioramento dell'ambiente in cui viviamo, dal quale potrà scaturire uno sviluppo economico teso a questo scopo primario e quindi in alternativa netta a quello che impera da decenni, se non da sempre.

Impossibile coniugare sviluppo economico e ambiente? Non credo e alcune esperienze in altri Paesi europei sembrano dimostrarlo, ma in ogni caso, perché non verificarlo concretamente?

Questo scritto è il primo atto di una volontà di cambiamento alla radice da parte di qualcuno che era parte della cittadinanza che ai Referendum 2011 disse chiaramente da che parte stava. Nessun partito ha voluto ascoltare e allora perché non parlare in prima persona?

Chi si ritrova in questa prima bozza, si faccia sentire: flaviogori@loscrittoio.it

Ultimo aggiornamento Giovedì 08 Settembre 2016 16:11