La Mia Isola: Capitolo 12 – Storia antica ma attuale

Lunedì 29 Giugno 2020 11:03
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Sono passati quasi sei mesi dal mio arrivo sull’isola. Non é solo l’ambiente intorno a me ad essere diverso rispetto alla mia vita precedente. Sono cambiata io, nel profondo della mia anima. Ho, come dire, “bruciato i ponti” che potrebbero riportarmi a Milano e una serie di incontri ed eventi eccezionali mi incoraggiano sempre piú che ho fatto la scelta giusta.

 

 

 

25 Giugno 2001

Dopo essermi ripresa completamente dall’avventura ai confini della realta’, mi sento come se stessi aprendo un ennesimo nuovo capitolo della mia vita, e come se avessi ricevuto un “battesimo” di benvenuto su questa terra magica.

Vorrei raccontare a qualcuno quello che mi é successo, ma temo di essere giudicata per pazza .... soprattutto per essermi avventurata in un posto simile nel cuore della notte!!

Ora é meglio che torni alla realta’, e riprenda a lavorare.

 

3  Luglio 2001

Oggi mi sono arrivate le analisi dettagliate dei miei estratti. Sono sorprendenti, e questa consapevolezza, mi fa riprendere le speranze, di poter fare delle alghe finalmente un business.

Devo dire che il mio estrattore sta facendo un buon lavoro.

Invio una email ad Andrea per comunicargli gli esiti. Quanto meno, mi sento in dovere di aggiornarlo!

 

4  Luglio 2001

Margie mi ha comunicato di volermi venire a trovare.  Dice che porterá con se la copia della ricerca sull’Alga Dumontia come anti Herpes. Dice che se vede l’alga nel mare la riconosce. Fantastico!

 

7  Luglio 2001

Vado a recuperare Margie al molo.  Che piacere poterla ospitare per un fine settimana! Sará la volta buona che vado a bermi un bicchiere di Guinness al pub, visto che da sola mi imbarazza.

La marea é giusta, per fare due passi sulla battigia. Margie controlla con attenzione, ma la Dumontia non si trova.  In compenso, abbiamo raccolto della Lattuga di mare da cucinare stasera.

Alla fine decidiamo di non andare neppure al pub. Sembriamo due vecchie amiche. Che bella sensazione!

 

8  Luglio 2001

Ho deciso di andare a Galway con lo stesso traghetto di Margie. Stasera sará lei ad ospitarmi, e domani andró alla Universitá a chiedere informazioni sull’habitat della Dumontia. Magari la stiamo cercando nel posto sbagliato.

 

9  Luglio 2001

Margie mi lascia davanti alla cattedrale di Galway. Ci congediamo, e poi lei prosegue verso la casa del padre.

Entro nell’edificio dell’Universitá e mi dirigo verso il Centro delle Alghe. Nella segreteria ancora non c’é nessuno, d’altra parte non ci sono neppure molti studenti in giro.

Finalmente arriva una ragazza che porta in mano una pila di libri. Lí deposita sulla scrivania e poi mi tende la mano per salutarmi.

Mi presento e, con la scusa di essere italiana, chiedo di poter salutare Fabrizio, il ricercatore di cui ho sentito parlare.

Mi scrive su un foglietto il numero della sua stanza e, indicazioni alla mano, mi dirigo verso il dipartimento di ricerca.

Dopo essergli stata annunciata, Fabrizio arriva ad incontrarmi. é incuriosito dal fatto che una sconosciuta, anche se connazionale, decida di fare la sua conoscenza.

Tuttavia, mi tende la mano e mi invita a seguirlo.

Mi sento privilegiata ad essere introdotta in un dipartimento, dove normalmente il pubblico esterno non ha accesso!

Fabrizio deve vivere in Irlanda da molti anni, perché invece di parlare Inglese con un accento Italiano, parla Italiano con un accento Inglese. Chissá se tra qualche anno sará la stessa cosa anche per me!

 

Mi dice di avere solo dieci minuti di tempo, perché poi avrá un meeting con dei colleghi. Lo rassicuro, e gli confermo che ho una piccola richiesta di informazione, e leggo dal suo sguardo, che alle mie parole si tranquillizza.

 

“Intanto vorrei congratularmi per la tua posizione nel dipartimento” gli annuncio sorridendo “uno scienziato Italiano che ha trovato successo in un Paese straniero, deve essere davvero speciale!”

Nessuna reazione da parte sua, se non un “grazie” presumibilmente dovuto.  Mi rendo conto che non é solo competente e preparato, ma anche modesto. Passo quindi alla mia domanda “volevo solo chiederti se mi puoi dare alcune indicazioni su come identificare una alga chiamata Dumontia”, continuo senza fargli perdere altro tempo.

Alla mia domanda, Fabrizio mi sorride, e mi invita a seguirlo nell’archivio. Passa con la mano il dorso di alcuni vecchi libri di dimensioni enormi, finché ne estrae uno. Lo appoggia su un tavolo, lo apre, e sfoglia le pagine lentamente, presumo per non sciuparlo e non danneggiare le alghe essiccate che sono incollate sulle pagine. Avendo una passione smisurata per i libri antichi, mi sento quasi emozionata a quella visione, mentre Fabrizio, sembra averlo fatto tante volte, da non rendersi conto di quanto prezioso quel testo possa essere.

Il contenuto del libro comprende una quantitá di informazioni sulle alghe rosse, ma soprattutto, contiene dei campioni, per facilitarne l’identificazione sulla battigia.

“D... Du .... ecco la Dumontia contorta” mi dice.

“Decisamente non l’ho mai incontrata su Aran ....” gli confermo.

“Ti garantisco che se ne trova in abbondanza” mi risponde.

E continua “naturalmente, essendo una alga che cresce stagionalmente, la puoi trovare solo tra Febbraio e Aprile” mi informa “poi sparisce fino all’anno seguente.

Questa conferma mi rassicura molto. Me ne ricordero’.

“Posso esserti d’aiuto su qualche altra specie?” mi chiede con il tono del genio della lampada che ti concede un’altro desiderio.

“Veramente ....” mi rendo conto di osare, ma so che se non lo faccio ora, probabilmente non potró piú avere un’altra occasione, “mi dici qualcosa su una alga che si chiama Asparagopsis armata?”

Fabrizio chiude con cura il suo testo, lo ripone, e ne preleva un’altro dove sono archiviate le informazioni sulle alghe rosse il cui nome comincia con la lettera A. Mi viene in mente, che in effetti vivono migliaia di specie di alghe in Irlanda. Il lavoro di raccoglierle e custodirle deve essere stato un lavoro di anni!

“A ... As .... ecco la Asparagopsis armata” mi mostra. Mi sembra di capire, che Fabrizio abbia una conoscenza approfondita di questa specie, e non mi stupisce, visto che il primo brevetto per la coltivazione di quest’alga é proprio Irlandese e risale al 1936. Mi spiega, che il brevetto per la coltivazione é scaduto ora, ma se ne puó trovare ancora di selvaggia.

Fabrizio é ora piuttosto impaziente di congedarsi, e forse non conosce neppure il valore delle informazioni che mi ha dato! Non credo avró ancora il coraggio di disturbarlo, ma ora ho dati da lavorarci per i prossimi mesi.

Nel pomeriggio, decido di non affrontare la traversata, per via del mare agitato.

Me la prenderó con calma, e andró in cerca di una stanza. Provo con il B&B Petra. Busso alla prorta e mi apre il proprietario. Deve avere una memoria incredibile visto che mi riconosce all’istante “Hello Rosaria!” mi saluta sorridendo!  Che piacere trovare un volto amico!

 

Salgo in camera e deposito il mio zaino per terra. Ho bisogno una doccia e, visto che la mia, ad Aran, non é molto efficiente, rimango sotto l’acqua calda, ad occhi chiusi, per dieci minuti.

 

Mi asciugo velocemente i capelli e mi rivesto. Estraggo una banconota da 20 Lire

Irlandesi, e me la infilo nel taschino dei jeans. Decido cosí di andare in un pub dove ci sia un pó di musica tradizionale. Galway é una cittadina importante e non mi sento del tutto fuori luogo anche se non vado a bere in compagnia.

Entro nel primo che mi ispira, e mi dirigo verso il bancone, per ordinare l’unica birra di mio gradimento “Un bicchiere di Guinness con Succo di more” chiedo al cameriere.

“In questo modo rovini la birra!” sento dire da qualcuno alle mie spalle.

Allungo la mia banconota, ripongo nel taschino il resto e poi, in attesa che la Guinness sia pronta, mi giro lentamente verso lo sconosciuto commentatore.

 

Si tratta di un uomo alto e magro, dall’aspetto nordico, come molti Irlandesi, con antenati scandinavi.

“Ogni volta che ordino la Guinness con succo di more c’é sempre un merlo che mi fa lo stesso commento” rispondo con un sorriso forzato.

Penso che se avessi detto “grazie, bell’uomo, perché non usciamo insieme qualche volta?” non avrei avuto lo stesso successo.

“Mi chiamo Bill” si presenta allora il “vichingo”, e continua “non ti chiederó da dove vieni e cosa fai qui, se non vuoi dirmelo” e poi osando “non voglio mica sposarti, no?

Due chiacchiere innocue possono andar bene?”

A questo punto scoppio a ridere. Mi é simpatico questo Bill. Tanto vale avere un pó di compagnia davanti a una Guinness .... non credo lo rivedró mai piu’!

“piacere! Rosaria” mi introduco porgendogli la mano.

 

Bill mi racconta di essere a Galway per lavoro. Normalmente non frequenta i Pub, ma stasera si era sentito di farlo. “Magari é stata una fortuna incontrarci, no?” mi dice prendendo il mio e il suo bicchiere e portandolo ad un tavolino vicino al muro.

 

All’intervallo della Session musicale, decidiamo di congedarci. Io sono stanca e lui deve tornare a casa.

Quando mi da la mano, cerco di vedere se porta una vera al dito. é uno sguardo furtivo e rapido, ma Bill se ne accorge.

“Sposato con figli e divorziato da 18 mesi” mi annuncia, e aggiunge  “se questo é quello che volevi conoscere ...” “ Non preoccuparti, non sono interessata a nuovi guai ...” ed esco un pó infastidita di essere stata colta in flagrante.

 

Nonostante il vento soffi forte contro i vetri della finestra, non appena appoggio la testa sul cuscino, piombo in un sonno profondo.

Sará stato l’effetto della Guinness, che non bevo molto spesso.

 

 

10 Luglio 2001

Prendo il primo traghetto per Aran. A bordo c’é un gruppo di turisti Italiani e, senza farmi identificare, ascolto i loro commenti.

“Mare, pascoli, pecore e scogli .... non é che l’Irlanda sia poi cosí speciale” e un altro aggiunge “la nostra Italia é sempre la migliore!”

“Peccato che sia abitata da Italiani come voi” vorrei rispondere .... ma preferisco evitare discussioni, e risalgo sul ponte per godermi la splendida giornata di sole.

Difendo questo Paese come se fosse il mio! Mi rendo conto sia alquanto assurdo, ma, a parte il fatto che l’Italia, a ragione, possa essere considerata il Bel Paese, non aveva nulla da offrire ad una donna come me: nessuna carriera, nessun futuro, nessun lavoro decente!

Inoltre, da quando vivo qui, ho imparato ad apprezzare molti aspetti della mia terra natale che prima non avevo mai neppure valutato. Certo, tra questi valori non c’é comunque il benessere della vita moderna .... quello non mi manca affatto, anzi!

 

 

18 Luglio 2001

Dopo aver trascorso la settimana, ricopiando e archiviando gli appunti sulle alghe che crescono piú abbondantemente sull’isola, decido di fare un giro di telefonate ai clienti a cui la KAL ha spedito campioni di estratto, sperando di poter inviare qualche ordine all’ufficio. Proprio non mi va di fare questo lavoro, ma é quello che, come si dice, passa il convento ed é meglio che mi ci applichi.

 

Due telefonate sono andate a buon fine e, inviando il fax degli ordini alla KAL, mi sento un po’ come il gatto che porta il topolino al padrone. Non sono ordini molto interessanti, ma spero di poter fare di meglio in futuro.

 

2  Agosto 2001

Prima che i turisti affollino l’isola con le biciclette, e i minibus comincino la loro spola quotidiana tra il molo e il forte di Dun Aengus, decido di organizzarmi un fine settimana a Galway.

Anche una aspirante eremita come me talvolta ha bisogno di evadere un po’. Non ho molti soldi, e non mi va di dividere la camera di ostello con estranei. Decido cosí di pagare il B&B per pernottamento e colazione.  Faró a meno di pranzo e cena.

 

 

3  Agosto 2001

Lo squillo del telefono mi fa sussultare sul letto. Il numero é quello di Cathy, e immagino si tratti di un lavoro di interpretariato al telefono. Rispondo e la lascio in attesa, per trovare un foglio e una penna, e prendere nota del lavoro in arrivo. Cathy ha invece una richiesta insolita. Una agenzia di guide turistiche é in cerca di una guida di lingua Italiana, e Cathy pensa che io possa farcela. Le spiego che potrei al massimo fare da interprete, o da accompagnatrice, e che di storia non so un gran che, ma lei mi incoraggia, e mi passa il numero telefonico della agenzia. Sembra che ci sia penuria di guide Italiane e la paga non é male. Decido di accettare.

 

Prima di sera sono in viaggio per Dublino, per accogliere il gruppo in arrivo. Il mio abbigliamento, come al solito, non é molto adeguato, ma con una giacca da pochi soldi sopra i miei jeans lindi di bucato andró benissimo.

Venti Pound per la giacca e Venticinque per la stanza, esauriscono i miei contanti. Spero si tratti di un investimento.

 

 

4  Agosto 2001

In aeroporto mi incontro con l’agente di viaggio, che deve darmi le istruzioni del caso. Mi spiega che l’incarico non sará difficile, se ho qualche nozione di giardinaggio, perché di fiori e piante é tutto quello che il gruppo vuole sentir parlare. Telefono a Cathy per ottenere ulteriori incoraggiamenti, e ringraziarla, e poi intraprendo la nuova avventura.

All’uscita della zona “arrivi” dell’aeroporto, le persone del gruppo sembrano molto simpatiche, e anche l’autista appare cordiale, anche se, sicuramente, non é molto entusiasta di avere per guida una principiante.

Non mi va di mentire al capo gruppo dicendo che sono una guida esperta, ma non posso neppure ammettere di non conoscere i luoghi che visiteremo, altrimenti potrei creare del panico, e manderei tutto in malora.

Affronteró i problemi di giorno in giorno, e studieró tutte le sere.

 

 

11 Agosto 2001

Alla partenza, saluto gli appassionati di giardinaggio con baci e abbracci. Sono riuscita a districarmi tra problemi prevedibili e situazioni inaspettate. Ho passato notti insonni, a chiedermi perché diavolo ho accettato il lavoro, ma, allo stesso tempo, questa era una opportunitá per nuovi sbocchi per me, qui in Irlanda, e valeva la pena provare.

La prossima volta che mi daranno un incarico di guida, mi prepareró per tempo.

 

 

15 Agosto 2001

Oggi é il decimo anniversario del mio primo arrivo sull’isola. Un amore a prima vista. Un destino che sta prendendo una forma imprevista.

 

20 Agosto 2001

Mi hanno proposto di fare da guida ad un gruppo di persone interessate a visitare i luoghi di San Colombano. Sono contenta di accettare, perché anche a me interessa quel personaggio, e so che é conosciuto piú in Italia che nella sua madre Patria. Ora devo organizzarmi per il viaggio, fare qualche acquisto, ma soprattutto cercare, tra il materiale che mi sono portata dall’Italia, qualche testo italiano sulla storia Irlandese, visto che ancora il mio Inglese non é sufficiente per leggere con dimestichezza e rapidita’, senza aver bisogno di consultare un vocabolario.

San Colombano, dunque, nacque a Navan, studió a Bangor e in seguito sull’isola di

Cleenish, sul lago di Erne, poi peregrinó attraverso l’Europa fino a raggiungere Milano e in seguito stabilirsi a Bobbio.

Per ora, non so altro, ma sono certa che impareró molto!

 

 

24 Agosto 2001

Abbiamo lasciato l’albergo di Dublino per dirigerci verso Bangor, dove sembra essere custodito il libro in cui il nome di San Colombano apparirebbe solo in quanto alunno del famoso San Sinell, a Cleenish, che lo invió da San Comgall, allora abate di Bangor (VI secolo).

Con il gruppo non posso fingere di conoscere il posto ... in effetti non so neppure di che chiesa si tratti. Chiederó a qualcuno quando arriviamo.

Arrivati a Bangor, mi rendo conto, che la chiesetta piú antica, potrebbe essere quella che cerchiamo. Parcheggiamo il pullman proprio davanti al cancello, ed entriamo per cercare il famoso libro.

La chiesa é aperta, ma non c’é nessuno. Racconto ai miei “pellegrini” quello che ho letto sul soggiorno di San Colombano a Bangor é molto vago, comunque! Intanto, appare un custode, che sembra alquanto incuriosito della presenza di cosí tanti visitatori. Non gli era mai accaduto, e, in verita’, non ha alcuna notizia per noi, né é a conoscenza di testi antichi.

 

Apprendiamo, con nostra sorpresa, che detto libro, insieme agli altri manoscritti relativi a San Colombano e ai suoi monaci al seguito, vennero trasportati da loro stessi al Monastero di Bobbio e sarebbero ora custoditi nella Bibioteca Ambrosiana di Milano.

La notizia causa un certo disappunto, ma io penso che sia molto divertente: queste persone vengono da Bobbio per visionare un testo importante per la storia del loro Paese, e invece scoprono che potevano solo prendere il treno ed andare a vederselo in Arcivescovado a Milano!

 

Mentre sto per far risalire i miei clienti, mi sento chiamare con una vocina: - Rosaria!

Cosa ci fai qui? – si tratta di Bianca, la ragazza dai capelli rossi!

Ci abbracciamo come se ci conoscessimo da una vita ...

Mi spiega che si trova a Bangor per lo stesso nostro motivo, in quanto sta cercando di capire se ripercorrendo le tracce di San Colombano, puó ritrovare i nomi di qualche suo antenato!  Interessante, chissá perché é cosí convinta di questo!

Le spiego che la nostra prossima tappa sará Cleenish Island, ma non sembra essere interessata a seguirci! Cosi’, ci salutiamo nuovamente e le nostre strade si separano.

 

 

25 agosto 2001

La nostra meta oggi é dunque Cleenish. Non sono riuscita a trovare nessuna indicazione al riguardo, fuorché la posizione approssimativa sulla strada, tra Enniskillen e Cavan.

Passata Enniskillen, chiedo all’autista di fermarsi alla prima Stazione di Servizio, per chiedere indicazioni. L’anziano proprietario mi spiega brevemente, mentre guarda il pullman e scuote la testa. Mi chiedo come mai!

Al primo incrocio, prendiamo una strada secondaria ... il cartello segnala “Cleenish Island” seguito da un disegno con tre anatroccoli. Speriamo in bene!

La strada da asfaltata diventa sterrata, e man mano proseguiamo si fa sempre piú stretta. A quel punto, comincio a temere ci sia qualcosa che non quadra. Chiamo l’ufficio, per chiedere delucidazioni alla ragazza che ha organizzato l’itinerario. é occupata, ma mi richiamera’. Bene!

Intanto il pullman arriva ad un ponticello di metallo, e l’autista si ferma e scende per calcolare se ce la puó fare! Che simpatici questi Irlandesi, invece di prendermi a sberle, visto che come guida avrei dovuto saperlo, si mette a ridere fino alle lacrime, poi finge di essere preoccupato, per farmi sentire in imbarazzo!

- Pensi che ce la facciamo?- dice asciugandosi gli occhi – Beh!, Io ci provo – e continua – a occhio e croce direi che dovrebbe reggere il peso!-

 

Non posso che stare alle sue decisioni – se te la senti – dico preoccupata – andiamo avanti, tanto non é che abbiamo molte alternative. E poi? Come invertiamo la rotta?- e lui mi tranquillizza – quando siamo di lá ci penseremo! –

I miei passeggeri sono seduti e ammutoliti. Trattengono il fiato, mentre lentamente ci infiliamo nel ponticello.

Ancora pochi centimetri .... e, ce l’abbiamo fatta! E tutti applaudono il nostro eroe al volante, che si é gettato nell’avventura!

A pochi metri dopo il ponte, la stradicciola finisce. Le mie istruzioni dicono che ci dovrebbe essere una parrocchia ... ma qui vedo solo anatre, cigni e qualche mucca che ci osserva esterefatta! Non aveva mai visto niente di simile, immagino!

 

Finalmente troviamo un contadino, che smette di lavorare il terreno e, appoggiandosi al manico della vanga, ci guarda senza parlare!

Dopo qualche minuto di riflessione, offre all’autista l’opportunitá di invertire la marcia, entrando in uno dei suoi campi. Gli stringiamo la mano con gratitudine e decido di far scendere i passeggeri, condurli da qualche parte verso una riva del lago e intrattenerli con un sermone, inventato lí per li’, per giustificare quanto importante doveva essere quel luogo, per rischiare cosí tanto per arrivarci!

 

Intanto il telefono squilla. Rispondo, e, prima che io possa cominciare ad insultare la ragazza dell’agenzia, per averci mandato in quel posto impraticabile, lei mi urla nell’orecchio – nooo, non andate giú per quella strada ... altrimenti rimanete incastrati nel ponte! – allora rispondo con calma – giá fatto, grazie! – e interrompo la telefonata!

 

Alla fine, tutto é andato liscio, sono persino riuscita a farli commuovere, raccontando loro di quanto triste deve essere stato il nostro giovane San Colombano, di trovarsi in quel posto sperduto e umido, lontano dalla sua famiglia, e forse con poco o niente di cui cibarsi!

Insomma, diciamo che sono riuscita ad offrire ai “pellegrini” una esperienza emozionante, quasi straordinaria!

 

 

28 Agosto 2001

Oggi si rientra a Dublino, dove il parroco ha organizzato un incontro con l’arcivescovo Irlandese. Con mio stupore, sembrano essere vecchi amici ... si erano conosciuti in Italia, durante una inaugurazione di una lapide, a ricordo del nostro santo ... e l’arcivescovo mi rivela di aver vissuto molti anni a Roma, che spiega la sua conoscenza della lingua.

 

Siamo stati tutti invitati a cena nell’ex seminario - oramai non ci sono piú seminaristi in Irlanda – ci spiega una guida!

 

Considerando gli abusi avvenuti nell’ambito dei conventi e orfanotrofi Irlandesi, non mi sembra poi cosí negativo che nessuno voglia piú fare una carriera come religioso cattolico.

 

Chissa’, se la Chiesa sará mai in grado di cambiare in modo positivo, ispirandosi ai messaggi di Amore universale, invece di soggiogare e spaventare i fedeli, minacciandoli di finire in un ipotetico Inferno.

Tutti gli Irlandesi, che hanno avuto il coraggio di confidarmi le brutture della loro infanzia di torture ed abusi, credo siano perfettamente consapevoli che l’Inferno era quello in cui sono cresciuti, e che nulla di peggiore potrebbe mai capitare loro dopo la morte!

Non ho dubbi che abbiano ragione!

 

29  Agosto 2001

Che tristezza questo addio ... tutti gli imprevisti di percorso ci hanno fatto diventare amici!! Dal canto mio, sono piuttosto stanca, ma soddisfatta!  All prossima!

 

 

30  Agosto 2001

La stagione dei gruppi turistici é ormai terminata. Ora, varrebbe la pena che passassi l’inverno a studiare, per poter riprendere questo lavoro durante la prossima stagione estiva.

La paga non é male, e mi permettere di vivere dove voglio, quindi ad Aran, per la maggior parte dell’anno.

Intanto, potró permettermi di pagare l’affitto, riscaldarmi, e costruire le basi di una societá di alghe con tutta calma, anche investendo in ulteriori ricerche scientifiche.

 

 

31  Agosto 2001

A pochi chilometri dalla mia piccola abitazione, qualcuno ha messo in vendita una casa: quattro stanze, corrente elettrica senza monete, persino una lavatrice ed un asciugatore! Voglio parlare con i padroni per capire se sia possibile affitarla, in attesa che trovino un compratore!

 

Busso alla porta, e mi presento. Nel varcare la soglia, avverto una sensazione di calore accogliente, come se una forza invisibile mi avesse abbracciato! Speriamo che accettino. Nessuna obiezione, e l’accordo é fatto!

 

 

3  settembre 2001

Il trasloco non é durato molto. Un paio di viaggi con il furgone, e tutti i miei possedimenti sono ben sistemati sotto il nuovo tetto.

Sistemare i libri, le foto, i documenti ... e i pochi altri oggetti personali, mi fa riaffiorare alla mente ricordi vicini o lontani, belli o angoscianti, sono ora parte del mio patrimonio personale ... che per me ha un valore immenso!

 

 

4  Settembre 2001

Oggi, chiedo alla Eircom di traslocare la linea telefonica. Speriamo non ci voglia troppo tempo, altrimenti potrei avere problemi a connettermi in internet per lavoro.

 

 

11 Settembre 2001

Cahal ha appena installato la nuova linea telefonica .... mi dice scherzando che sono il suo miglior cliente ... e ci facciamo una risata!

 

15 Settembre 2001

Mando una email a Cinzia e Laura per metterle al corrente sui miei cambiamenti. Cinzia mi invita ad iscrivermi ad una chat line, cosí non dovremo spendere troppi soldi al telefono. Non so di cosa si tratti, ma le istruzioni per registrarmi sono piuttosto semplici. Se poi posso risparmiare, meglio ancora!

 

Il motore di ricerca é Yahoo, e l’iscrizione prevede un nome di fantasia. Ora, appaio immediatamente in linea!

Cinzia si collega ... e, dopo tanto tempo, possiamo conversare estensivamente senza preoccuparci della bolletta! Che meraviglia!

 

 

17 Settembre 2001

Questa, che chiamano “chat line”, sembra essere una specie di luogo dove si incontrano virtualmente persone ansiose di trovare “l’anima gemella”.

In linea di principio, non ci trovo nulla di pericoloso o malvagio, quindi, decido di dedicare anch’io un pó di tempo a valutare le offerte!

 

 

20 Settembre 2001

Da giorni, non faccio altro che rispondere a messaggi sulla chat line.  La mia coscienza mi dice che é una perdita di tempo, ma sono attratta dalla potenziale opportunitá di socializzare.

 

Un personaggio mi colpisce particolarmente ... e cominciamo a scambiarci confidenze.

é un musicista tradizionale di origine Inglese. Non nasconde il suo nome: Dave, e si presenta con entusiasmo.

 

Non credo ci sia nulla da temere, e finisco per accettare di incontrarlo.

L’appuntamento é per dopodomani, in un pub di Galway, dove Dave suona e canta con un gruppo. Non gli ho ancora chiesto che lavoro fa, ma mi sembra una persona regolare ... e mi lascio convincere dalla prima buona impressione!

 

 

22 Settembre 2001

Arrivo al porto con anticipo, e mi soffermo davanti alla casa dove in passato incontrai il pescatore solitario. Nessuna luce all’interno, e l’ingresso mi sembra un pó trascurato. Chissá se sta bene!!

Improvvisamente, auto e biciclette affollano la strada! Il traghetto é sempre un evento in questa piccola isola, e, da quando vivo qui, anch’io sembro considerarlo tale!

 

L’attraversata é tranquilla e, guardando l’isola allontanarsi all’orizzonte, non posso fare a meno di chiedermi se l’avventura che sto per affrontare non sia una cattiva idea!

 

All’arrivo al Centro Commerciale di Galway ... incrocio Hilary, che di fretta si arrampica sulla scala della sua torre! - Aspetta un attimo – mi dice – torno subito! Allora, mi siedo sulla panchina e attendo i suoi tempi.

 

Hilary estrae dalla tasca la sua chiave medioevale, apre l’uscio e sparisce all’interno per qualche minuto. Poi esce ancora, chiude gentilmente la porta e appende il cartellone sul quale sono segnati alcuni appuntamenti. Alcune caselle sono vuote, nel caso qualche passante sia interessato ad una “previsione della fortuna” all’ultimo minuto!

 

Una volta terminata la “routine” di apertura, mi invita a salire per una tazza di caffe’! Ringrazio e la raggiungo.

Hilary, sorridendo, mi chiede se ci sono novita’! Per qualche secondo, mi fissa negli occhi ... e poi mi dice “dimmi!”

é impressionante quanto sia riuscita a carpire che avevo un piccolo “segreto” questa volta. Decido quindi di raccontarle di Dave.

- Mmh – borbotta – io credo che nelle chat line non ci si trovi nulla di buono – continua - ci sono disperati e a volte anche malviventi – ma quando lo capirai, potrebbe essere troppo tardi!

Le prometto che staró attenta, e le auguro buona giornata!

Hilary mi osserva mentre mi incammino verso l’uscita ... e mi sorride il suo arrivederci!

Il pub di Galway é nella periferia della cittá ... ha appena aperto, ma il gruppo di musicisti non arriverá fino alle 9 di sera, cosí decido di andare nel mio Negozio di Libri preferito per fare qualche acquisto. Vorrei conoscere di piú sulla Storia di questo mio Paese adottivo, soprattutto quella misteriosa del periodo tra il megalitico e l’arrivo di San Patrizio nel V Secolo.

 

Ho trovato un testo che traduce dal Gaelico le leggende piú antiche, tradotto da una certa Lady Gregory. Me ne aveva parlato Pat ... e sono certa che mi aiuterá a capire le origini piú remote degli Irlandesi.

La giornata é asciutta, e il clima mite, cosí decido di sedermi su una panchina del parco, ed immergermi nella lettura.

Alle 6 del pomeriggio, il parco si riempie di mamme con bambini, e faccio fatica a concentrarmi sulla mia lettura, cosí alzo lo sguardo e osservo le persone intorno.

 

Ho la sensazione che qualcuno mi stia osservando alle mie spalle, cosí mi giro e mi ritrovo faccia a faccia con il tipo, Bill, mi pare si chiami, che incontrai tempo fa nel pub.

Lui mi saluta con calore, come se fossimo amici intimi di lunga data. Io accenno il mio saluto con un movimento del capo, e ritorno alla mia lettura.

Ed ecco che Bill si siede accanto, e comincia a farmi commenti sul tempo, classica scusa, e poi passa alle domande sul libro che sto leggendo!

 

Alla fine, la conversazione non é cosí noiosa, anche se Bill sembra essere interessato piú all’ingegneria che alla storia, ma conosce a memoria molte poesie antiche, e questo lo rende decisamente interessante, rivelando di lui un aspetto alquanto romantico, che non guasta!

 

Mi congedo, e gli comunico che ho un’appuntamento. Prima di lasciarmi, insiste per ottenere un numero di telefono e, giusto per rendere piú spiccio l’addio, glielo comunico a voce, mentre lascio il parco a passo spedito.

 

Arrivo all’appuntamento con un ora di anticipo, ma decido di restare per poter occupare un posto a sedere, cosa piuttosto rara nei Pub Irlandesi.

Rapidamente, il pub si affolla di gente e tutti sono gentili e sorridenti. Mi sento molto rassicurata. Avevo paura di fare una brutta figura, in quanto donna sola che siede davanti ad un bicchiere di birra! Invece, nessun problema!

 

Dave, e gruppo musicale, finalmente arrivano con i loro strumenti. Comprendo che Dave suona la chitarra e altri strumenti a corde, perché li estrae dalle custodie, li accorda e li appoggia dietro la sua sedia, pronti per essere da lui magistralmente pizzicati.

Tutto bene, anche abbastanza emozionante sentire la musica tradizionale dal vivo, ma Dave non sembra avermi riconosciuto, forse ho capito male!

Al primo intervallo, mi avvicino a lui e mi presento: - sono Rosaria, ricordi? – accenno timidamente – Certo – mi risponde – l’avevo sospettato .. Piacere! –

Boh, tra tutti gli estranei che affollano il locale, in verita’, questo Dave é l’ultimo con cui vorrei avere qualcosa a che fare.

Piuttosto freddo e un pó arrogante, appare anche decisamente trascurato esternamente.

 

Il messaggio negativo sembrava essere chiaro, ma il mio orgoglio non vuole arrendersi!

 

Alla fine della serata, é giá tardi, ed io mi rendo conto di non aver prenotato una camera in cui dormire, visto che il prossimo traghetto per l’isola partirá domattina!

 

Dopo avermi pressoché ignorato per tutta la durata della performance, Dave mi chiede – Vuoi venire a casa mia? Ho una camera da letto di riserva.

Non ha senso quello che decido, ma accetto l’invito.

La sua casa si trova nel mezzo della campagna. é vecchia e sporca, ma ancora sono decisa ad accettare. -Ti faccio vedere la camera da letto per gli ospiti – mi dice precedendomi sulle scale – in alternativa – prosegue – puoi dormire con me –

Non rispondo e lo seguo.

 

Questa é la mia camera – dice mentre spalanca una porta scricchiolante. Mi affaccio alla soglia e mi sento mancare. Nella camera non ci sono mobili, solo cartoni pieni di abiti vecchi, libri strappati, un vecchio letto con un piumone sporco arrotolato sul lato ... e un odore misto tra muffa e sudore.

 

Se questo non ti va bene – mi dice Dave osservando il mio sguardo disgustato – l’altra camera é laggiu’! – e prosegue – non c’é la porta e non ho altre coperte, ma non é male.

 

La scelta é difficile, ma ovvia. Mi sdraio accanto a lui e gli mostro gratitudine per la sua generosita’, nonostante vorrei scappare!

 

La mattina seguente, scendo per una tazza di caffé prima di ripartire.

Devo dire, che la cucina, rispetto alla camera da letto, sembra molto piú accogliente! Non ci sono tazze pulite, cosí decido di lavare un pó di piatti accumulati nel lavandino, e dopo un ora, ecco Dave apparire alla soglia.

Quando non é ubriaco, Dave sembra essere piú socievole, cosí decido di restare, e lasciare che il resto della giornata possa serbarmi sorprese, quanto meno piú piacevoli e positive del primo impatto.

 

Tornando verso il porto, cerco di non pensare troppo al mio comportamento assurdo. Come mi giustifico? La solitudine mi ha reso piú disperata di quanto mi fossi resa conto, ma ancora non voglio mollare questa pseudo opportunitá di avere una relazione.

 

Durante il viaggio di ritorno all’isola, ricevo una chiamata da un numero sconosciuto.

 

– Buon giorno! – dice la voce di qualcuno che sta parlando con un sistema ‘viva voce’, mentre guida. Non parlo.

- sono Bill – dice per rompere il silenzio – ti ricordi di me? Io non riesco a dimenticarti. Allora vorrei chiederti: cosa ne pensi di rivederci?

Non conosco altri Bill, se non il tipo incontrato casualmente un paio di volte. – Mi spiace – rispondo – in questo momento sto per iniziare la relazione con qualcun altro e non sono interessata a rivederti! – lui riprende – riproveró tra qualche settimana, va bene? Magari tra un pó sarai ancora libera, no? –

Che presuntuoso, questo Bill! Quel suo commento: “tra un pó sarai ancora libera”, mi infastidisce. Come si permette di sospettare, che mi sto cacciando in una avventura provvisoria e vana? Chiudo la telefonata.

Mi sento un pó stordita e non so cosa pensare, soprattutto di me stessa!

 

 

1 Ottobre 2001

Sono tornata a casa di Dave. Non so neppure io, perché sono attratta da questo energumeno!

Mi piace la musica, e vorrei disperatamente essere parte della vita di qualcuno, va bene, ma perché uno cosi’?

 

Quando arrivo, la porta é aperta. Mi sembra di intravedere Dave, sul retro, che stende i panni lavati a mano. Beh, un segno positivo, finalmente!

Lo aiuto, e poi continuo a sistemare tutto quello che trovo fuori posto. Dave mi guarda, e mi sorride.

Non so perche’, ma la sua reazione mi fa sentire accettata, e decido di restare ancora un giorno o due.

 

é come se il mondo si sia fermato improvvisamente, e nulla sia piú importante per me che riuscire a conquistare questo individuo. Perche’? Forse mi fa sentire utile, o mi stimola un senso materno, visto che lo sento un pó come fosse un bambino abbandonato. O, forse, la mia é una debolezza passeggera. In ogni caso, non riesco a decidere di lasciar perdere!

 

 

3 ottobre 2001

Sono due giorni che ripulisco, rassetto, aggiusto e ascolto le storie di vita di Dave.

Scopro che si tratta di un uomo, devastato da una storia d’amore finita male.

Era un architetto, ed ora non riesce piú a riprendersi da una depressione che a volte lo fa star male fino a pensare al suicidio – almeno cosí racconta.

 

Gli chiedo perché non riprende a lavorare, e lui mi spiega che l’unica attivitá che svolge proficuamente é la composizione di musica al computer. Mi rivela anche di aver scritto la colonna sonora di un film. – Poi – si giustifica – la ex moglie gli ha estorto un sacco di soldi per il mantenimento dei figli – e lui si ritrova ad essere depresso e povero.

 

L’unica cosa che mi stupisce un po’, riguardo tutte le storie che ho sentito, é che questo “essere povero” sembra essere piú uno stato di fatto nella sua mente, non una situazione da cui potrebbe uscire facilmente, se solo tornasse a fare l’architetto!

 

Chi sono io per giudicarlo? Sono certa che se avesse piú soldi, potrebbe sistemare la casa, e mi sento quasi investita da una missione, nel volerlo aiutare a rimettersi insieme con dignita’!

 

7 Ottobre 2001

Oggi é il mio compleanno e ho deciso di passarlo con Dave, anche se, al mio annuncio al riguardo, non sembrava essere cosí entusiasta!

 

Per sua richiesta, lo raggiungo al pub del villaggio vicino.

Quando entro, mi presenta i suoi amici e ordina una birra per me.

Mi sento davvero bene con queste persone, che cercano di incoraggiarmi a lasciare l’isola per venire a vivere nelle vicinanze.

Per ora, questa ipotesi é fuori questione. Vedremo come si svolgeranno le cose nel prossimo futuro.

Il miglior amico di Dave mi rivela di essere felice per lui. Dice che pensa che io sia la persona giusta, e che potremmo fare tante cose insieme!

 

Prima di lasciare il locale, Dave mi passa lo scontrino con la somma di tutte le bevande ordinate nel corso del pomeriggio. – oggi é il tuo compleanno – sussurra – é una tradizione quella di pagare da bere!

 

Sorrido e non obietto. Il lavoro mi sta andando bene da un pó di tempo, quindi non ho problemi a “rispettare” questa “tradizione”!

Certo non mi aspettavo un conto di 80 Pound, ma non voglio pensare in modo negativo!

 

 

17  Ottobre 2001

Dopo una settimana di intenso lavoro e di ordini andati a buon fine, mi sento davvero bene. Dave é rimasto in contatto regolarmente, e domani ho deciso di fargli una sorpresa.

 

 

18  Ottobre 2001

Nel cortile di casa di Dave ci sono molte auto.

Stranamente, non mi ha accennato ad una riunione o altro. Comunque, sono contenta di socializzare un po’.

 

Come entro, inciampo in un cucciolo di cane, che mi scodinzola tra i piedi. Nessuno deve aver ripulito i suoi escrementi per giorni, visto che il pavimento dell’ingresso ne é coperto! Comunque, di chi é il cane?

Dave mi viene incontro ubriaco. Mi presenta i suoi amici, e ognuno di loro mi accoglie calorosamente, come fossi la persona piú importante della casa.

La sala é satura di fumo. Non me ne intendo ma mi pare che sia qualcosa di piú forte del tabacco. Un party speciale? Forse dovrei andarmene, ma decido di restare comunque.

 

Preparo la cena per tutti e, quando mi annunciano di voler andare al pub, decido di rifiutare.

Non vorrei trovarmi nella situazione di dover pagare il conto ancora una volta, e per tutte quelle persone.

Escono tutti, e io resto sola col cucciolo. Ripulisco l’ingresso e riordino la sala.

A mezzanotte ancora di Dave non c’é traccia.

Alla 1 decido di andare a letto.

 

Finalmente, alle 4 del mattino, Dave rientra e si butta sul letto vestito, senza neppure salutare.

 

 

19  Ottobre 2001

Decido di lasciare la casa, in tempo per prendere il primo traghetto del mattino.

Non riesco a smettere di singhiozzare per la delusione. Siamo sicuri che questa persona sia il compagno di cui ho bisogno? Ho sbagliato ancora una volta?

 

 

20  Ottobre 2001

Ho deciso di non lasciare l’isola almeno per qualche settimana. Voglio permettere al mio risentimento di guarire, in modo che resti nella mia mente solo quello che conta l’esperienza acquisita, seppur negativa.

 

 

21  Ottobre 2001

TI ASPETTERÓ

Ti aspetterò giù dove il sentiero incrocia il torrente.

Là sceglieremo insieme  se discendere il sentiero

Camminando lentamente fino alla valle, godendoci ad occhi socchiusi

gli ultimi raggi di un sole di autunno

O gettarci nelle acque del torrente

E lasciarci trasportare dalla corrente

Tenendoci forte per la mano

Con abbandono

Giù  giù

Lontano lontano

Fino all’immenso mare

 

 

31 Ottobre 2001

Finalmente Dave si é fatto vivo. Dice che ha bisogno di vedermi e che ha dei problemi.

Va bene, andró a trovarlo ancora una volta, ma sará l’ultima?

 

2 Novembre 2001

Come parcheggio l’auto nel cortile di Dave, lui mi viene incontro e mi abbraccia. Una parte di me vorrebbe liberarsi dalla morsa, l’altra si accontenta anche di un falso gesto affettuoso.

In ogni caso, sono curiosa di sentire qual é il suo problema.

Dave mi toglie la giacca, e la ripone lievemente su una sedia, poi mi invita a sedere nel suo studio, dove mi spiega che nei giorni scorsi é stato arrestato per guida in stato di ebrezza, e gli hanno ritirato la patente. Si mette a piangere. Non riesce ad uscire dalla depressione, causata dalla mia partenza, dice, e aveva paura che io non tornassi piu’.

Dice che deve disfarsi del cucciolo, perché non ha soldi per mantenerlo e, botta finale, il suo computer si é rotto, e lui non sa come fare per farlo riparare.

Il computer é il suo solo strumento di lavoro, lo capisco, e mi offro di portarlo in citta’, in modo che venga riparato. Magari si tratta di poco.

Mi spiega – se riesci a fartelo restituire subito e riportarmelo, posso sopravvivere, altrimenti sono finito –

Come potrei lasciarlo in questo pasticcio? Magari ha imparato una lezione, e sta apprezzando quello che faccio per lui. In fondo, potremmo riprovare a vederci regolarmente!

 

Ed eccomi sulla strada per Galway, con lo strumento da riparare, e la certezza di avere un’altra opportunitá con Dave.

Il tecnico del negozio dice che se torno tra due ore, il lavoro sará finito ... si tratta di un pezzo comune da sostituire!

Al ritiro del computer, mi viene confermato che ogni problema é stato risolto. Il totale da pagare é 520 Pound.

Chiamo Dave e gli spiego che anticipando per lui quella cifra, potrei avere problemi per pagare l’affitto. Mi promette di restituirmi il denaro entro pochi giorni.

Dave, sembra avere atteso impazientemente il mio ritorno.

Mi prende la mano, la porta alla bocca, e mi dice che io sono l’unica donna che lo capisca, pertanto, mi chiede ufficialmente di restare a vivere con lui, cosí non avró piú problemi di affitto.

Non ho parole, non so se Dave é sincero, ma voglio crederlo! Per ora resto con lui qualche giorno, poi, se tutto va bene, lasceró l’isola.

 

4 Novembre 2001

Oggi ho un appuntamento alla KAL. Si parla di un meeting con tutti gli agenti, e non posso tardare.

Alle 7, quando lascio la casa, Dave sta ancora dormendo.

L’incontro é terminato nel pomeriggio. Avverto Dave che non saró di ritorno per cena. Dave mi rassicura, anche lui ha un lavoro da terminare, quindi va tutto bene.

Per fortuna, il direttore mi ha fatto un bonifico per una vendita conclusa, cosí non avró problemi, anche se Dave dovesse tardare a restituirmi i soldi.

Arrivo a casa di Dave alle 9 di sera. La casa é buia e non c’é segno di vita. La porta é aperta, ma decido di andare a cercarlo. Probabilmente é andato al pub per una pinta.

Indovinato. Eccolo li’, con i suoi amici di sempre.

Come mi vede, si congeda e fa cenno ad un altro uomo, un certo Gerry, che non ho mai visto prima, di venire da noi dopo cena.

 

A tarda sera, ecco bussare alla porta Gerry. I due si siedono vicino al camino, e Gerry estrae dalla tasca del denaro, che arrotola e passa nelle mani di Dave.

- Bene – penso - finalmente sta lavorando! -

Poi Gerry si siede accanto a me, mi chiede se sono contenta della relazione, e procede con domande intime.

Specifica che Dave gli ha parlato di me, e di quello che so fare, cosí era solo curioso di avere altre informazioni direttamente da me.

Cerco lo sguardo di Dave, mi aspetto che mi difenda, che lo faccia smettere, ma al contrario, Dave mi chiede di fare pure quello che Gerry mi chiede, che é un amico e lui condivide sempre quello che ha con gli amici.

Sono letteralmente scioccata. Vorrei andare a letto, ma temo che la serata termini in modo inaspettato.

Quindi, vado a prendere la valigia e me ne vado senza salutare.

Salgo in auto e mi dirigo verso il porto. Il primo traghetto sará solo domattina, ma il parcheggio é piú che tranquillo, e decido di passare la notte in auto.

Casa, dolce casa!

Meglio soli che male accompagnati, no?

 

 

11 Novembre 2001

Ieri sera ho parlato a lungo con Laura al telefono. é l’unica persona che sappia sollevarmi il morale, anche se continua a ripetermi che sono una idiota a continuare a pensare a Dave. Anzi, lei è dell’idea che dovrei minacciarlo di restituirmi i miei soldi, davanti a tutti, mentre suona il suo banjo del cazzo in qualche pub di Galway. Ha ragione ma non me la sento di farlo. La mia priorità, in verità, é di togliermelo dalla testa, guarire da questa ennesima delusione, e, se il fatto che non me li voglia restituire, me lo farà odiare e dimenticare, vorrà dire che saranno stati soldi ben spesi.

Mentre sorrido sulla mia pensata, apro il frigorifero per vedere cosa preparare per colazione. Latte fresco, non ancora scaduto, e del pane nero. Perfetto. Niente di meglio, che iniziare questa domenica di inverno, con una colazione all’italiana.

Il morale stamattina è abbastanza alto, e sono pronta ad affrontare il fatto che, aprendo le mie email, non troverò alcun messaggio di Dave.

Il pensiero che un puzzolente rimbambito, che non è degno neppure di vivere in questo mondo, non voglia più parlarmi, non mi sembra poi più così deprimente. Cercando di analizzare i miei sentimenti per lui, questa mattina, mi sembra di carpire ci sia solo rabbia per la fiducia tradita, un pizzico di desiderio di vendetta, e una buona dose di certezza che la vita gli restituirà il danno che mi sta causando, forse anche in modo più crudele di quello che potrei neppure immaginare.

 

 

15 Novembre 2001

Stasera la casa é particolarmente fredda. Sono seduta sulla sedia a dondolo vicino al camino e mi crogiolo allo scoppiettio del carbone sul fuoco. La sedia mi culla e mi addormento.

Ho sei anni. La nonna mi aiuta ad infilarmi sotto le coperte del suo letto grande, e mi racconta la fiaba di cappuccetto rosso. Riesco ancora a sentire l’odore di lavanda del suo cuscino, il calore delle sue coperte e la ruvida carezza del suo lenzuolo di lino.

Mi sveglio di soprassalto. é notte fonda e il fuoco é ora brace in fase di estinzione. Meglio andare a letto.

Buona notte, nonna!

 

 

18 Novembre 2001

La marea é buona e il mare calmo. Se tutto va bene, oggi potrei raccogliere un pó di alghe rosse per fare un estratto.

Sulla battigia vicina a casa, mi hanno detto che si puó trovare della Asparagopsis. Forse oggi é la volta buona!

Scendo al mare attraverso il sentiero sotto casa. La giornata é bellissima ... e la sola vista di quel paesaggio mi riconcilia con il mondo.

Camminare sul fucus é un pó come sciare sul ghiaccio! Un passo avanti, e una fermata per riprendere l’equilibrio, ma lentamente mi allontano dalla riva.

Finalmente, ecco un’ampa zona coperta di Asparagopsis. Quest’alga non emerge mai dall’acqua, perció é difficile da distinguere ... ma questa volta mi hanno dato la giusta informazione: ne taglio una manciata e la infilo in un sacchetto che per precauzione porto sempre in tasca.

Stasera si estrae!

 

 

21  Novembre 2001

Il risultato della analisi é veramente interessante.

Ora non mi resta che inviare un campione ad Andrea. Se é interessato, entriamo in produzione!

 

 

22  Novembre 2001

Le previsioni danno vento forza Gael. Meglio restare in casa e dedicarsi alla lettura.

Sul comodino si trova ancora il libro delle leggende acquistato a Galway.  Lo sfoglio e comincio a leggere:

 

“Il 23 Giugno, la notte in cui gli umani si raccolgono intorno ai fuochi propiziatori, i Bon Fire, il Dagda mor rapisce una donna, per portarla nella sua dimora, e affidarle una missione sulla terra”  e poi ancora:

“Dimora leggendaria del Dagda Mor é Sí na Bhrú (oggi chiamata Newgrange), ma ha altre dimore segrete, in luoghi sperduti nella natura selvaggia, dove il re del popolo fatato, si rende invisibile agli occhi degli umani”.

Mi sento un pó parte di questa leggenda. é solo coincidenza mista a suggestione?

Cosa mi successe veramente, quando nel 1991 visitai Newgrange? E cosa accadde  veramente sul Black Fort, quando persi la conoscenza per due ore esatte?

Non lo so, ma mi piace pensare che ho ricevuto un incarico da un’altra dimensione. Una missione da seguire, di cui rinnovo l’accettazione!

 

30 Novembre 2001

Non riesco a farmi una ragione che Dave abbia sempre solo approfittato di me, dei miei soldi, della mia ingenuita’!

Eppure, continuo ad avere sentimenti per lui, l’unico modo per terminare questa assurda infatuazione é continuare a contattarlo, finché esageri talmente da rendermelo odioso, oppure cominciare ad uscire con qualcun altro che possa farmelo dimenticare: Bill?

 

 

8 Dicembre 2001

VITA OLTRE LA VITA

Oh io spero che non avró un’altra vita dopo questa,

che non saró nuovamente coinvolta in una rincorsa alla felicità che fugge,  all’amore che non si incontra,  al sentimento che muore davanti all’indifferenza di chi non lo ricambia.

E ora, nel cuore di questa notte di inverno,  vorrei aprire la finestra e volare nella tempesta.  Cadere sulla sabbia di un’isola lontana  e chiudere il resto del mondo fuori dal mio,  per sempre.

 

 

11 Dicembre 2001

Sono decisa ad affrontare Dave ancora una volta.

Sarebbe meglio lasciar perdere, lo so, ma in quel caso continuerei a sprecare tempo ed energie nell’illudermi che possa cambiare per me. Siccome non lo fará mai, voglio portarlo a dirmi la cruda verita’, sperando che questo mi aiuti a tagliarlo fuori dalla mia vita per sempre.

 

 

11 Dicembre 2001

Sono decisa ad affrontare Dave ancora una volta. Sarebbe meglio lasciar perdere, lo so, ma in quel caso continuerei a sprecare tempo ed energie nell’illudermi che possa cambiare per me. Siccome non lo fará mai, voglio portarlo a dirmi la cruda verita’, sperando che questo mi aiuti a tagliarlo fuori dalla mia vita per sempre.

 

 

18 Dicembre 2001

Oggi la KAL ha organizzato la cena per Natale. Sono contenta di rivedere i miei colleghi, e soprattutto sono contenta di rivedere Ann, e di stare con lei un paio di giorni. Finalmente un pó di sani pettegolezzi!

Viaggiando tra Galway e il Kerry, decido di passare davanti alla casa di Dave.  Magari, non si fa sentire, perché é in una delle sue crisi depressive. E se pensasse di farla finita?

Il pensiero di un suo potenziale suicidio mi fa star male.

In passato mi disse di averci provato.

Se non era una delle sue menzogne per attrarre compassione, potrebbe ora essere a rischio?

Rallento davanti alla casa, tentenno, e poi decisa mi dirigo davanti alla porta. La radio suona una musica tradizionale. Busso e poi decido di entrare.

Dave é seduto vicino alla radio, e non si alza né mi saluta.

Gli chiedo se sta bene, se posso fare qualcosa per lui, e mi conferma che non é mai stato cosí bene in vita sua! Dice che visto che l’ho lasciato, ora lui esce con qualcun altra ed é felice cosi’!

Noto che si é rifatto i denti, che indossa un maglione nuovo e si é appena fatto una doccia!

Si é lavato? Beh, ora non ho dubbi, mi ha sempre solo mentito e sfruttato.  Ho una rabbia tale che mi sento scoppiare la testa. Meglio uscire di lí immediatamente, prima che dica o faccia cose di cui potrei pentirmi.

 

 

19 Dicembre 2001

La serata a Tralee é stata divertentissima!

Dave? Chi? Non ho pensato a lui neppure un minuto .... mi sa che il taglio é fatto! Finalmente sono libera!

 

 

24 Dicembre 2001

Le giornate si sono accorciate in modo impressionante, ho aperto gli occhi alla solita ora, ma era ancora buio. Allora mi sono rimboccata il piumone, ho sorriso al tepore confortevole delle lenzuola, e mi sono riaddormentata in attesa della luce.

L’inverno non mi rattrista, nonostante gli svantaggi.

In questo angolo di mondo, la natura domina ogni cosa: il buio, il vento, l'oceano possiedono violentemente alberi, animali, uomini. Questo fa parte del gioco, e non c'è rassegnazione dell'isola, nel sottomettersi agli elementi della natura, c'è uno scambio di amore reciproco, che rafforza le anime, le forgia tanto da renderle invulnerabili.

Tale mi sento io: ogni giorno più forte e pronta ad affrontare la vita sotto ogni aspetto, anche il più terribile!

La solitudine mi rende più sensibile. La malinconia di un'alba grigia di inverno, come oggi, è sottilmente dolorosa, ma arricchisce i miei sentimenti, e fa nascere in me pensieri profondi sulla solida base dell'amore alla vita, così come mi si presenta!

Ora mi sento in salvo. Fuori c'è solo silenzio, a parte il cinguettio di migliaia di uccelli che volano a frotte tra un cespuglio e l'altro. Sembra giochino e si rincorrano lieti. Sono fragili nella loro struttura, ma volteggiano con sicurezza nel vento, che non li abbatte mai! Sono sempre allegri, volano liberi e nessuno riesce ad imbrigliarli! Talvolta si avvicinano imprudentemente, per ottenere qualche briciola. Ti sembra di poterli afferrare, possedere, ma è impossibile. Rinuncerebbero al cibo, ma non alla libertà, e si allontanano rapidamente in un frullare di ali!  Mi sento molto affine a loro e li amo in modo particolare!

Se alzo lo sguardo, posso vedere il mare. Ora ha preso una colorazione rosa.

In lontananza si intravedono nitide le coste del Connemara, e sull’oceano aperto,  ondeggiano piccole imbarcazione di pescatori.

Vorrei scendere fino alla battigia, lo farò più tardi, durante l'ora di pranzo o nel pomeriggio. Così potrò assorbire l'energia positiva delle onde, che si infrangono sugli scogli, e vuotare la mia mente da ogni pensiero, per lasciare che la pace di questo posto entri in me, purificando ogni piccola parte della mia anima.

 

Poi le preoccupazioni torneranno ad affollare il mio cervello, e verso tarda sera mi sentirò sola come ogni notte.

La mia scelta di vita ha qualche lato di durezza, e talvolta mi sento come sculacciata da una madre invisibile, che subito dopo, pero’, mi fa capire la strada da seguire, con dolcezza e con le sue incoraggianti carezze.

Così, se la notte prendo sonno con una leggera malinconia nel cuore, la mattina rimbalzo con energia fuori dal letto, e mi godo serena la doccia calda, come fosse un dono del cielo.

Mentre sorseggio una tazza di caffè, il mio sguardo si perde nell’orizzonte lontano, attraverso la finestra che, da tempo ormai, ha sostituito la televisione, lontano ricordo italiano.

L’abitudine di accendere lo schermo, e bere tutto quello che i programmi propongono, nostro malgrado, é spersonalizzante e pericolosa oltre ogni immaginazione.

Non te ne rendi conto, finché non sei forzato a rinunciarci, poi, finalmente, riesci ad assaporare i vantaggi della sua assenza.

La dipendenza del telecomando, mi ha lasciato da molto tempo, e questa liberazione mi ha aperto le porte della mente e dello spirito: penso, medito, scrivo, leggo e dipingo.

Mi sento libera di essere me stessa, senza dovermi confrontare con modelli proposti dai media.

 

Lo spettacolo dell'oceano, delle nuvole che scorrono veloci nel cielo, formando disegni sempre diversi, ogni secondo, per tutta l'eternità. I grossi pesci, che di tanto in tanto affiorano sull'acqua, i colori che si alternano veloci davanti ai miei occhi, costituiscono uno spettacolo di gran lunga più interessante di qualsiasi trasmissione!

Il vecchio albero davanti alla finestra, chinato dai venti, visibilmente tartassato dalle tempeste, che nella sua debolezza, costituisce comunque una base di appoggio per uccelli di passaggio, sa resistere con vigore ad ogni difficoltà, buttando nuovi rami ogni anno.

Questo albero, mi insegna ogni giorno, che la vita va affrontata con coraggio, e non esistono difficoltà che non potrò affrontare, poichè le mie radici, sono solide e profonde come le sue, e la mia energia, continuamente rinnovabile, farà spuntare sempre nuove fronde di speranza nella mia anima!

E il mio pensiero va a voi, figli miei lontani, voi creature speciali che non mi merito!

Vi mando un abbraccio grande.

Lo so che non avete problemi, e che condividete la mia scelta di cambiamento di vita radicale e repentino, ma, anche se mi confermate continuamente che siete  dalla mia parte, provo sempre un certo senso di colpa nei vostri confronti, per non  vivere piu in Italia.

Saró sempre vicino a voi, anche oltre a questa fragile vita, per l’eternita’!

 

 

31 Dicembre 2001

Mezzanotte senza brindisi, davanti al camino acceso e cullata dalla sedia a dondolo, in compagnia dei miei ricordi piú belli: che non mi abbandonino mai! Che il Vecchio Anno si porti via tutte le false illusioni.

Che il Nuovo Anno mi porti nuove energie, cosí potró svolgere la mia missione su questa terra, qualunque essa sia.

 

L’ARCOBALENO

Voglio tenere il tuo viso tra le mani

Ancora una volta

Chiudere gli occhi su questo addio

E trasferire il mio amore

Ancora caldo di passione

Nella tua mente

Piano

Dolcemente

é tutto quello che voglio lasciarti

In mio ricordo

Un sentimento leggero

Che riscaldi senza pretese il tuo cuore

 

E lascio ai tuoi piedi

La mia speranza

La mia energia

La mia voglia di vivere

Di correre

Di volare

Tornerò a riposare

Nel mio palazzo di cristallo

Un raggio di sole

Lo attraverserà a primavera

 

E la luce si trasformerà magicamente In un nuovo arcobaleno.