CBDC, diritto sospeso e tecnogovernance: il futuro del controllo digitale

Lunedì 04 Agosto 2025 08:36 amministratore
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CBDC, diritto sospeso e tecnogovernance: il futuro del controllo digitale

- CBDC Central Bank Digital Currency (in italiano valuta digitale della banca centrale) -

In vari TG, talk show, Media vari, è un quotidiano mantra parlare di Intelligenza Artificiale con relativa messa in guardia di evoluzioni non democratiche in Paesi considerati non democratici dalla cosiddetta Comunità Internazionale (poco più di alcuni Paesi occidentali) e con messa in evidenza degli aspetti positivi che la IA potrà avere nella vita di tutti noi che viviamo in Stati definiti democratici grazie alla transizione verso il digitale. Tutto chiaro? Tutto è come sembra?

Riporto qui la sintesi di un dialogo tra il sottoscritto (Flavio Gori) e una delle IA: ChatGPT.

 

Nelle democrazie occidentali, il passaggio da una governance politica a una tecnogovernance — ossia un'amministrazione algoritmica e automatizzata dei cittadini — è già in atto. Al centro di questo cambiamento vi sono strumenti apparentemente neutrali, come le valute digitali delle banche centrali (CBDC), i wallet elettronici pubblici, le identità digitali e i sistemi automatizzati di verifica e autorizzazione.

Questi strumenti, una volta interconnessi, permettono allo Stato non solo di monitorare i cittadini in tempo reale, ma anche di condizionarne i comportamenti senza modificare formalmente l’architettura giuridica tradizionale. Si entra così in una fase di 'diritto sospeso', dove la legge resta formalmente in vigore, ma può essere aggirata o riscritta digitalmente attraverso strumenti di controllo selettivo e automatizzato.


Ecco alcuni esempi rilevanti:

1. **Italia** – Con SPID, CIE e pagoPA, il cittadino può accedere ai servizi pubblici ma anche essere bloccato. Il caso più noto è stato il Green Pass: un diritto (lavorare, viaggiare, accedere a luoghi pubblici) era subordinato a un QR code attivo.

2. **Francia** – Il progetto di portafoglio digitale europeo (EUDI Wallet) è sostenuto con forza e previsto per il 2026. Il rischio è che, nel nome della sicurezza e dell’efficienza, si implementi una forma di ID digitale condizionata e disattivabile.

3. **Canada** – Il blocco dei conti correnti dei camionisti durante le proteste del 2022 ha mostrato la capacità dello Stato di agire direttamente sui mezzi di sussistenza finanziaria senza passaggi giudiziari.

4. **Cina** – Sistema di credito sociale pienamente attivo: riconoscimento facciale, wallet governativo, identità digitale e sorveglianza automatizzata sono integrati. I diritti civili sono graduati secondo il punteggio.

5. **Nigeria** – Prima sperimentazione avanzata di CBDC (eNaira) ha provocato proteste e rifiuto popolare. Il governo ha poi imposto limiti di prelievo dal contante per spingere la popolazione verso il digitale.

6. **Singapore** – Sistema reputazionale semiautomatico e identificazione digitale estesa. Non vi è un punteggio esplicito, ma il comportamento online e offline è attentamente monitorato in ambienti digitalizzati.

Come si vede, nessun luogo è al sicuro, nessun Paese è neutrale: la neutralità digitale non esiste.

La retorica della digitalizzazione come strumento di progresso, efficienza e libertà si scontra sempre più con una realtà in cui la connessione totale non emancipa, ma condiziona. Gli esempi riportati mostrano chiaramente che non esistono isole felici o sistemi davvero al riparo: dalla Cina al Canada, da Singapore all’Italia, passando per l’Europa, il digitale è ormai strumento operativo di tecnogovernance.

La rete, i wallet, l’intelligenza artificiale, i sistemi di pagamento e identificazione automatizzata permettono di:

- sospendere i diritti senza modificare la legge;

- selezionare ciò che è legittimo o illegittimo in tempo reale;

- premiare la conformità e punire il dissenso;

- trasformare la cittadinanza in una condizione condizionata.

Il vero passaggio storico non è solo politico, ma ontologico: il cittadino diventa un oggetto governabile tramite codice. E questo avviene tanto nelle democrazie quanto negli autoritarismi, con l’unica differenza che, nei primi, la narrazione è più morbida e suadente, spesso presentata come “innovazione al servizio della persona”.

In questo scenario, non possiamo più chiedere solo *chi comanda* o *chi decide*, ma quale codice ci amministra — e con quale finalità.

Postfazione | Il vero pericolo non viene da lontano

Il paradosso della digitalizzazione democratica

Mentre intellettuali, opinionisti e rappresentanti istituzionali europei lanciano allarmi su presunte minacce alla democrazia provenienti dalla Cina autoritaria o dalla Silicon Valley libertariana — accusata di voler instaurare una techno-oligarchia — si tace o si minimizza il fatto che molte delle pratiche oggi in atto nella gestione digitale dei cittadini provengano da istituzioni europee e nazionali.

Non è Thiel a sospendere conti correnti. Non è Musk a progettare sistemi di identità digitale centralizzata. Non sono le start-up della techno-destra americana a emettere green pass, SPID, wallet europei, né a vincolare l’accesso a servizi o diritti sulla base di scelte sanitarie, comportamentali o fiscali.

Queste decisioni sono prese da governi democratici, consigli europei e parlamenti nazionali. E spesso avvengono con il consenso — o l’indifferenza — dell’opinione pubblica, in nome dell’efficienza, della trasparenza o della lotta all’evasione.

Il risultato? Una trasformazione radicale dei rapporti tra Stato e cittadino. Non più fondati sul diritto e sulla fiducia, ma sulla programmabilità algoritmica della condotta individuale, gestita da sistemi digitali che non rispondono a logiche politiche ma tecnocratiche.

Chi denuncia la Tech Republic americana come distopia futura, dovrebbe prima guardarsi attorno: quella che avanza sotto i nostri occhi è una dittatura soft, che non ha bisogno di dichiararsi tale, perché si mimetizza nel linguaggio dei diritti, dell’ambiente, della sicurezza, della semplificazione digitale.

 

Il punto non è salvare la democrazia dal digitale, ma smascherare chi la sta svuotando attraverso il digitale.

Ultimo aggiornamento Lunedì 04 Agosto 2025 08:44