La Mia Isola: Capitolo 10 - La felicitá é fatta di cose semplici

Domenica 05 Aprile 2020 14:13 amministratore
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Dopo quattro mesi dalla mia “fuga” dall’Italia, posso dire di aver superato il periodo piú critico e mi sto rapidamente adattando alla mia nuova vita sull’isola di Aran, in Irlanda.

Senza bisogno di chiedere nulla, aiuti preziosi mi giungono da fonti inaspettate e persone sconosciute.

Se non sei soddisfatto della tua vita, non ti arrendere. Serve piú coraggio a rassegnarsi che a provare nuove strade.

 

 

 

27 Aprile 2001

La giornata é serena e mi sento bene. Sempre, costante nella mia mente, é il pensiero verso i ragazzi. Anche se non sembrano avere problemi, riguardo il fatto che io mi sia trasferita, sono molto preoccupata per loro. Chissá se mi capiranno un giorno e se saró mai in grado di aiutarli economicamente!

Per ora, stento a sopravvivere anche da sola!


9 Maggio 2001

Per due settimane, ho cercato di recuperare tutti i contatti del passato, per ottenere qualche ordine per la KAL.

Non molte risposte positive, purtroppo. Il fatto e’, che siamo a stagione inoltrata, e i grossi clienti si sono giá approviggionati di alghe fertilizzanti altrove. In KAL non sembrano essere molto impressionati dal mio lavoro!  Non so cos’altro fare!

Penso sia meglio programmare un’altro incontro con il Direttore delle Vendite per settimana prossima.


Sdraiata sul letto, guardo la luna che fa capolino tra le tende. Il vento soffia forte da est. Sará perché fa freddo o perché il vento che soffia sulla finestra emette un fischio insistente e fastidioso, ma non riesco a dormire.

Prelevo dal mio scaffale di cartone il primo libro che mi capita: un romanzo di Niall Williams. Questo autore sa farmi riconciliare con l’altro sesso, tanto é bravo a descrivere i sentimenti dei suoi protagonisti maschili.

Forse non tutti gli uomini sono uguali a quelli che ho incontrato fin ora.

Chissá com’era mio padre! .... So cosí poco di lui!. Da bambina ho pianto tanto la sua morte .... e credo di averlo sognato come mi piaceva che fosse, piú che come era veramente. D’altra parte avevo solo sei anni!

Chissá se mi aiuterebbe, se potesse! Quanti anni avrebbe ora se fosse vivo?  Questo é un calcolo che ho fatto spesso nella mia vita.

Vediamo ..... ora avrebbe, anzi, OGGI compirebbe ottantasette anni!

“Buon compleanno, babbo” sussurro!

Una lacrima mi scende dagli occhi chiusi.

Sono stanca .... domani sono certa che mi sentiró meno vulnerabile!

11 Maggio 2001

Lo squillo del telefono mi sveglia di soprassalto. Buone nuove. Un ordine per la KAL.

Questo incarico, di addetta alle vendite, mi mette parecchio sotto tensione. Puó darsi che non sia il caso di disperare, ma non mi sento all’altezza della situazione.

In ogni caso questo ordine mi ha migliorato l’umore, e credo anche quello del direttore!

 

13 Maggio 2001

Devo approfittare di questa splendida giornata!  Vado a fare una camminata sul Black Fort.

Dopo tanti giorni di riorganizzazione del lavoro d’ufficio, finalmente una domenica spensierata!

Nel salire verso la scogliera, mi fermo ad osservare i fiori selvatici, e raccolgo il tarassaco per la cena.

I fiori colorati, il rumore delle onde contro la scogliera, il sole che riscalda le pietre calcaree e il cielo azzurro che si riflette e colora l’oceno. Cosa mi sarei persa se non fossi stata una pazza incosciente?

Mi sento come se avessi tagliato tutti i ponti con il passato, e il futuro sia ancora cosí lontano!

É il presente che conta e, in questo splendido giorno di maggio, non voglio proccuparmi di altro.

 

16 Maggio 2001

Buone nuove! Andrea si é offerto di acquistarmi una macchina per fare l’estratto di alghe, e spedirmela sull’isola. É incredibile quanto sia disponibile nei miei confronti, e gli sono cosí grata! Chissá che un giorno non si riesca a collaborare tra noi! Per ora non mi sta chiedendo altro, e, il giorno che la macchina arriverá, cominceró a fare delle ricerche approfondite sulle alghe che hanno giá una menzione nella farmacopea ufficiale.

 

18 Maggio 2001

Tra le escursioni sulla battigia, e le telefonate per conto della KAL, non ho avuto tempo per sentirmi sola, e isolata dal mondo, un momento

Oggi, mentre stavo camminando tra gli scogli, una sogliola si spostava velocemente sollevando piccole nuvole di sabbia intorno ai miei piedi.

Da brava milanese, non avevo mai pensato che le sogliole fossero esseri viventi, prima di diventare cibo surgelato! Che bello poter osservare questa curiosa creatura nel suo ambiente!

Oltretutto, mi rendo conto sempre piú di quanto il mare sia il mio elemento, ed abbia un effetto incredibilmente curativo sul mio umore e sulla mia anima.


26 Maggio 2001

Oggi ho ritirato al molo la cassa che Andrea mi ha spedito. Ero cosí proccupata che potesse danneggiarsi!

Non potró andare a letto finché non l’avró montata.

La guardo, come un bambino che trova il gioco tanto desiderato sotto l’albero di Natale. Domani cominceró a farla funzionare.


31 Maggio 2001

Di prima mattina vado ad acquistare dell’olio vegetale per i miei primi estratti.

Incontro Giorgio e Lucia al supermercato, e mi limito a fare un cenno di saluto.

Non voglio piú essere insistente riguardo la loro compagnia.

In ogni caso, sono troppo eccitata per l’arrivo del mio nuovo “giocattolo” e non vedo l’ora di usarlo.

Tutta la mia angoscia di sentirmi rifiutata sembra avermi lasciato, grazie al cielo!


3 Giugno 2001

Il direttore della KAL ha indetto una assemblea per il 12 Giugno, e ho confermato la mia partecipazione. Prepareró una relazione sulla situazione dei clienti Italiani. Spero di essere all’altezza dell’incarico.

Comunque, non vedo l’ora di vedere Ann!

 

4  Giugno 2001

Oggi la marea non é molto bassa, quindi prelevo qualche specie che cresce verso riva. Di Ascophyllum non ce n’é molto sull’isola ma mi basta per qualche prova.

Dopo aver fallito vari tentativi di estrazione, provo a cambiare tempi ed intensitá di sonicazione. Poi cambio le dosi e il tipo di olio. Questo sistema ad ultrasuoni sembra essere molto piú complicato di quanto pensassi.

Riproveró domani.

 

5  Giugno 2001

Non ho smesso di far prove per tutta la notte. Questa mattina spediró i vari campioni da analizzare.  Ora é meglio che recuperi qualche ora di sonno.

7 giugno 2001


IL GIARDINO

Ripulirò il giardino

Toglierò dall’erba la spazzatura portata dal vento della tempesta

Raccoglierò plastica e lattine

Abbandonate dalla follia umana

Poterò gli arbusti perché gettino nuove gemme

E i meli perché diano buoni frutti

Lavorerò senza sosta

Finché le braccia saranno dolenti

E il dolore dei muscoli

Attenuerà quello del mio cuore.

Porterò nuova terra fertile

E seminerò fiori di campo

Ogni mattina ammireró la loro selvaggia bellezza

E sarò felice di aver contribuito,

nel mio piccolo,

a un pezzetto di riconciliazione

tra l’uomo e la terra.

9 Giugno 2001

Nella casa vicina sono venute a vivere quattro ragazze. Immagino siano alcune delle insegnanti che arrivano sull’isola in estate per insegnare la lingua gaelica agli studenti di altre parti d’Irlanda. Meno male ... un pó di compagnia!

Visto che oggi sono in vena di pulizie, é meglio che ne approfitti. Riassetto il soggiorno, e convoglio sulla paletta la poca polvere raccolta. Esco sulla soglia per ripulire scopa e paletta e mi accorgo che anche una delle ragazze sta facendo la stessa cosa. Ci guardiamo, e scoppiamo a ridere.

É da molto tempo che non cucino piú per me, ma oggi voglio strafare. Nel frigo, ahime’, non ho altro se non un pacco di uova, una cipolla e una bottiglia di passato di pomodoro. Ricordo che in qualche scatolone, non ancora aperto, dovrei aver riposto una vecchia fedele macchina per la pasta Imperia.

Un piatto di tagliatelle fresche? Perché no! Ottima idea.

Rovistando tra i vari scatoloni, finalmente trovo la inconfondibile confezione rossa della Macchina per la pasta, attrezzo tramandato da madre a figlia per generazioni.

Mentre preparo la mia area di lavoro sul tavolo della cucina, mi viene in mente quello che Lucia mi aveva detto tempo fa, e cioé che, in passato, lei avesse preparato dei ravioli fatti in casa, e li avesse dati da assaggiare alla vicina, il giorno dopo trovó dei tortellini caduti dal loro bidone della spazzatura e decise di non cucinare piú per nessuno.

Certo, questa é una delle presunzioni di noi Italiani: crediamo che quello che per noi é cibo prelibato, sia tale anche per il resto del mondo! Ognuno ha le sue abitudini alimentari e spesso quello di cui siamo ghiotti, é semplicemente legato ai ricordi, ai sapori, e agli odori che ci ricordano la nostra infanzia.

Tuttavia, penso che non ci sia alcun male nel voler offrire le mie tagliatelle alle vicine

.... e se non le gradiranno non mi offenderó di certo!

Nonostante sia giá mezzogiorno, le ragazze stanno ancora sdraiate al sole e non le vedo pensare al pranzo.

Mi faccio coraggio e mi avvicino a loro. “Buon giorno” dico a voce alta svegliando la piú giovane che si era appisolata sulla sedia a sdraio. “Ho preparato della pasta fresca. Ne volete un po’?” propongo loro.

Mi guardano stupite, e poi mi sorridono, e mi spiegano che hanno appena fatto colazione e mi ringraziano, poi una di loro si presenta e, via via, tutte le altre.

Ripeto i loro nomi man mano che me li dicono: Shauna, Padrigin, Moira e Fenuala .... so giá che ci vorrá del tempo prima che me li ricordi. Moira comunque comincia a chiedermi chi sono e da dove vengo e Shauna entra in casa e ritorna con una sedia perché io resti a chiacchierare con loro.

Shauna mi spiega quale sia il loro compito come insegnanti, e mi racconta che ormai da anni vengono in quella casa, ogni estate. Il loro periodo é di sei settimane, e poi torneranno alle loro famiglie.

Le mie tagliatelle si sono ormai raffreddate. Non importa, le scalderó piú tardi.

Shauna estrae da un fodero di stoffa una vecchia chitarra, la posiziona sul grembo e comincia a strimpellare. Mi spiega che deve preparare dei canti in gaelico per gli studenti e forse non é il tipo di musica che possa piacermi.

La invito a continuare, e a non preoccuparsi, perché le canzoni tradizionali mi affascinano molto.

Non mi risponde, e, dopo un minuto di concentrazione,  comincia a cantare.

La ascolto con emozione e mi lascio penetrare dalla sua voce, come fosse il miglior lenitivo per la mia anima.

Non riesco neppure a formulare un complimento, ma mi sento di dover giustificare perché ho le lacrime agli occhi. Spiego che sono cresciuta in un ambiente famigliare, in cui la musica era importantissima, e in quel momento provavo una nostalgia difficile da descrivere a parole.

Temo di apparire una persona soggetta a depressione, e le rassicuro. É stato solo un momento di debolezza, ma mi sento meglio e riprendo a ridere e raccontare storie buffe.

Anche se il sole é ancora alto, sono le nove di sera, e decido di congedarmi, invitandole per il giorno seguente a venire con me sulla battigia. Shauna mi spiega che il giorno dopo arriverá anche suo fratello, con la compagna, e sa che saranno felici di venire tutti con me.

Non posso dormire da tanto sono soddisfatta di me stessa! Sono riuscita a rompere il ghiaccio con ragazze molto piú giovani di me eppure sono certa che abbiano apprezzato la mia compagnia, e credo che abbiano gradito la mia compagnia per quello che sono! Una sensazione assolutamente rara e piacevole.


10 giugno 2001

Il passeggiare sulla battigia con persone interessate alla natura e specialmente alle alghe, le loro mille domande e il loro silenzio attento alle mie risposte, le risate e le confidenze delle sere intorno al camino, resteranno sempre nella mia memoria come uno dei periodi piú belli della mia vita Irlandese!

Non so se ci incontreremo ancora nel prossimo futuro, ma voglio godermi il presente per quello che mi sta offrendo!