Lavrov sui nodi principali dell’agenda internazionale*

Mercoledì 25 Gennaio 2012 19:05 amministratore
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Sullo sfondo dei profondi cambiamenti a livello regionale e mondiale che hanno contrassegnato l’anno trascorso, la Russia e’ rimasta fedele al fulcro della sua politica estera, e cioe’ garantire la sicurezza internazionale e approntare decisioni collettive di fronte alle situazioni di crisi.

Lo ha ribadito il ministro degli esteri Lavrov nella affollatissima conferenza stampa a Mosca, che sul fronte diplomatico e’ stata uno degli eventi clou di questa settimana.

Fra le sfide piu’ acute del momento egli ha messo in rilievo le divergenze, sempre piu’ forti, nel mondo arabo e le ripercussioni dell’abuso del diritto internazionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(Ria Novosti)

In Siria, ad esempio, si cerca di ripetere il copione libico, e questo e’ inammissibile, ha sottolineato Serghej Lavrov:

Il primato della legge va rispettato non solo all’interno di un paese, ma anche nei rapporti internazionali. Siamo contrari a qualsiasi violenza nei confronti della popolazione civile. Siamo decisamente contrari all’ingerenza armata nei conflitti nazionali. Siamo contrari all’interpretazione libera e disinvolta dei mandati del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Per questo riteniamo inammissibili i tentativi di imporre il cosiddetto scenario libico agli altri conflitti. Quanto alla Siria insistiamo sulla necessita’ dell’opzione politica, sosteniamo gli sforzi della Lega Araba e puntiamo all’avvio del dialogo nazionale.

Questa posizione pero’ non viene condivisa dai partner nel Consiglio di sicurezza, ha constatato il ministro. L’Occidente intende escludere la tesi russo-cinese sul non ricorso alla forza.

Tenendo conto dell’esperienza degli sconvolgimenti nel Nord Africa e in Medio Oreinte, bisogna agire con grande cautela.

Bisogna spiegare alle forze dell’opposizione che il negoziato deve proseguire nell’ambito del processo politico, e non spingerle a prendere le armi per abbattere il regime esistente. Questa e’ la strada che porta alla guerra.

Altro motivo per una guerra di grande respiro puo’ sorgere se l’Occidente, ha detto Lavrov, continuira’ ad inasprire la questione iraniana ogni volta quanto Teheran si dice pronta al dialogo con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica.

Sanzioni unilaterali non fanno altro che aggravare la crisi. Non e’ da escludere che qualcuno sia interessato ad inasprire la situazione al massimo.

Quante  siano le possibilita’ che la situazione precipiti nel baratro, bisogna  chiederlo a coloro che parlano sempre di questo scenario anche se esso rimane sul tavolo. Le conseguenze saranno gravissime. Non ci sono dubbi che questo gettera’ benzina sul fuoco dello scontro fra sunniti e sciiti. Poi ci sara’ una reazione a catena e non so dove ci portera’, ha detto il ministro.

Non e’ mancata alla conferenza stampa la tematica russo-americana, i rapporti economici fra i due paesi e lo scudo spaziale in Europa.

Lavrov ha sottolineato che se non sara’ abolito l’emendamento discriminatorio di Jackson-Wennick, ci saranno ripercussioni sugli accordi nell’ambito del WTO.

Quanto allo scudo spaziale, Washington non tiene conto di giusti timori di Mosca.

I nostri colleghi americani, dice Lavrov come minimo non escludono che lo scudo spaziale possa mettere a repentaglio il nostro potenziale nucleare. Come minimo. Come ogni paese, nelle questioni di sicurezza, guardiamo ai fatti e non alle dichiarazioni. La nostra risposta, come aveva gia’ detto il nostro presidente, sara’ assolutamente adeguata al potenziale reale dei componenti del sistema antimissile che gli Stai Uniti dispiegono in Europa.

Al riguardo della cooperazione con gli Stati Uniti, viene portata avanti anche nella Asia e nel Pacifico. Questa e’ una delle direttrici principali della politica estera della Russia, ha detto Lavrovnel rispondere alla domanda de La Voce della Russia:

Storicamente siamo legati indissolubilmente a questa regione. Qui abbiamo avuto sempre degli interessi  cui non potremo mai rinunciare. Negli ultimi anni la cooperazione con questi paesi si e’ intensificata. Il perche’ e’ ovvio: in questa regione in continua crescita si sposta il centro dello sviluppo dell’economia mondiale.


Quanto alle presidenziali del 4 marzo, Lavrov ha assicurato che le priorita’ della politica estera della Russia rimarranno immutate.

 

 

*ripreso da La Voce della Russia

Ultimo aggiornamento Mercoledì 25 Gennaio 2012 19:12